Latakia : Geografia, Etnie, Punti Strategici della Regione Alawita
La regione di Latakia sarà presto nota a molti cittadini del mondo, mentre è già molto nota ai nostri lettori in quanto in passato è stata oggetto, direttamente ed indirettamente, di articoli su GeoPoliticalCenter. Nella prossime settimane la regione di Latakia assumerà con grande probabilità uno status molto particolare, nel momento in cui il presidente Al Assad sarà costretto ad abbandonare Damasco e ritirarsi con le proprie migliori forze e la maggior parte possibIle degli armamenti strategici proprio in quella zona.
Questo articolo vuole descrivere le principali caratteristiche della roccaforte Alawita e le motivazioni per le quali sarà un’area che i ribelli potrebbero non conquistare mai.
La regione di Latakia è costituito da due aree geografiche: la zona costiera e l’area montagnosa ad est che si estende convenzionalmente fino al fiume Oronte.
La zona costiera si caratterizza per la presenza di coste sabbiose e bassi fondali nella zona meridionale dove sorge la città portuale di Tartus mentre andando verso nord la morfologia delle coste cambia e i rilievi arrivano fin nei pressi del mar mediterraneo, ne deriva così la presenza di coste rocciose e fondali che scendono più rapidamente. Poco alle spalle della linea costiera a sud ( regione di Tartus ) si estende una pianura coltivata, attraversata dall’autostrada che porta ad Homs e poi a Damasco. Tra Tartus e Homs si trovano alcuni rilievi montagnosi di modesta altitudine. Andando verso nord, in particolare a nord di Baniyas i rilevi assumono caratteristiche più aspre e si avvicinano alla linea costiera, senza più la presenza della pianura coltivabile come a sud.
Nella regione di Latakia l’etnia dominante è quella Alawita, anche se report di numerose agenzie riportano una composizione etnica a favore, seppur di pochi punti percentuali, dell’etnia sunnita. Questa valutazione demografica è dovuta al fatto che nell’area amministrativa ( Governatorato ) di Latakia è compresa tutta una serie di cittadine ad ovest del fiume oronte ma prossime ormai ai grandi centri urbani sunniti di Ibdil, Hama e Homs. Se però noi consideriamo la regione Alawita l’area che arriva al crinale delle montagne che divide il bacino dell’Oronte dei fiumi minori che sfociano direttamente nel mediterraneo ecco che la regione risulta composta da oltre il 72% di popolazione Alawita. Nelle ultime settimane la percentuale di sunniti ivi presente potrebbe essere ulteriormente diminuita a causa delle azioni delle milizie paramilitari operanti nell’area e a causa dei profughi Alawiti che hanno lasciato le zone a maggioranza sunnita per ritrovare rifugio oltre i monti di Latakia. Circa il 10% é rappresentato da cristiani, il rimanente di divide tra Russi, Sciiti e Curdi. La rappresentanza russa è da non sottovalutare ed è stimabile in oltre 55000 unità se si considerano le famiglie formate da un cittadino russo, da uno siriano e dai loro figli. Da anni infatti personale tecnico e militare russo staziona nella zona e si è intergrato a tal punto da creare nuclei familiari in loco.
Viste queste premesse vediamo i punti strategici presenti nell’area. L’area più difendibile, vera roccaforte di Al Assad è la zona che si sviluppa a nord della regione Alawita, nei dintorni di Latakia. Qui infatti esistono le caratteristiche geografiche etniche e di infrastrutture che permettono una difesa efficace anche con un numero ridotto di unità combattenti. In questa aerea esistono fortificazioni e bunker sia per le,forze militari che per la dirigenza del regime. A sud di Latakia è presente anche un grande aeroporto militare, utilizzato principalmente come base per gli elicotteri di attacco, ma che può essere agevolmente utilizzato anche dalla componente ad ala fissa e possiede una coppia di piste sufficientemente lunghe da permettere le operazioni anche dei grandi aerei da trasporto della forze aerea russa.
Ma la regione Alawita possiede anche una parte meridionale molto meno difendibile rispetto a Latakia, la zona di Tartus. Tartus è aggredibile dal mare a causa dei suoi bassi fondali, è aggredibile da est in quanto l’orografia delle montagne non possiede le caratteristiche necessarie a ostacolare l’avanzata dei ribelli. Ma Tartus e tutta la regione meridionale è quella che strategicamente interessa maggiormente gli alleati di Al Assad. Interessa i Russi perchè l’unica base della flotta russa nel mediterraneo è proprio il porto di Tartus, e sebbene sia una piccola infrastruttura il suo ruolo per l’operatività della flotta di Mosca è fondamentale. Senza Tartus le navi russe non hanno un luogo dove rifornirsi di carburante e questo limiterebbe in maniera irreparabile le capacità operative della flotta in tutto il mediterraneo , mettendo una scadenza ben definita alle operazioni navali russe tra Suez il Bosforo e Gibilterra.
La zona sud inoltre risulta fondamentale anche per gli iraniani, questo perchè permette di mantenere una via di terra tra il porto di Tartus e la zona nord del Libano dove notoriamente il movimento sciita di Hezbollah è relativamente debole e dove l’influenza del regime di Al Assad contribuisce al mantenimento della potenza di Hezbollah e quindi permette una sorta di Power Projection della Repubblica Islamica iraniana in Libano. Nella difesa di Latakia quindi Al Assad si troverà dinnanzi al problema di difendere la zona sud della regione Alawita, mentre dovrà mantenere le armi di distruzione di massa, i missili balistici le forze aereee e il centro del suo potere tra l’aeroporto di Latakia e Latakia stessa.
Nella difesa della regione di Tartus, Al Assad, potrà contare sull’appoggio incondizionato dell’Iran e della milizia libanese di Hezbollah che nel sud della regione Alawita combatteranno sia per la difesa dell’alleato sia per garantirsi la propria influenza sul Libano, prossimo probabile tessera del domino mediorientale della primavera araba al pari del Regno Hashemita di Giordania.
La ritirata di Al Assad Da Damasco è sempre più porbabile e ritenuta dal nostro centro altamente probabile entro la metà del mese di Gennaio 2013.