La Siria viola l’accordo sulla distruzione delle armi chimiche.
Eh sì, la notizia è questa, anzi l’analisi di GeopoliticalCenter è questa, la Siria sta violando palesemente gli accordi dello scorso anno sulle modalità di distruzione delle armi chimiche in possesso del governo di Damasco.
La Siria, secondo questi accordi, avrebbe dovuto spedire all’estero la totalità delle armi chimiche più tossiche entro il 31 dicembre 2013, tutte le armi chimiche dovevano essere poi distrutte sulla nave americana Cape Ray, in acque internazionali del mediterraneo centrale entro il 30 giugno 2014, entro la stessa data tutti gli impianti siriani per la produzione degli agenti chimici avrebbero dovuto essere distrutti.
Ma probabilmente la Siria non ha mai voluto rinunciare integralmente alle armi chimiche, Damasco ha solo bluffato e ha bluffato come solo i professionisti sanno fare. La Siria ha fermato i raid americani e ad oggi ha imbarcato sulle due navi cargo deputate alla prima parte del trasporto degli agenti chimici solo il 14% del quantitativo di gas e precursori indicato negli accordi.
Oggi fonti certe di GeopoliticalCenter hanno fatto il punto sullo stato dello smantellamento degli impianti chimici del regime di Ala Assad. Bene nessun impianto sarebbe stato smantellato, ma nemmeno sarebbero iniziati i lavori propedeutici allo scopo.
Il nostro gruppo ritiene che Al Assad non voglia disfarsi delle armi chimiche fino a quando la ribellione non sarà stata sconfitta dall’apparato militare siriano congiunto a quello dell’Hezbollah e dell’Iran. E la sconfitta della ribellione non è certo in vista.
Il nostro gruppo ritiene che una volta rinunciato alle armi chimiche possano riprendere in maniera massiccia gli aiuti occidentali ai ribelli venendo a mancare il potere di deterrenza siriano in particolare nei confronti della Turchia.
Così senza clamori internazionali, senza notizie a nove colonne sui media tradizionali e sulle loro riviste di geopolitica, la Siria mantiene contro ogni accordo il proprio arsenale chimico e gli stabilimenti per produrre altri precursori e altri agenti tossici, con i quali avere un mezzo di ritorsione in grado di infliggere ingenti perdite nelle popolazioni civili dei paesi vicini alla Siria.
Ormai gli accordi, i trattati, la parola data, in un mondo dominato dai droni e dalla guerra non convenzionale hanno perso gran parte del loro significato, solo le azioni vanno valutate per comprende le vere intenzioni degli Stati e dei gruppi di alleanze
Comment(2)
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Come volevamo prendere in giro lui, mi sembra giusto che lui ora prenda in giro noi.
E’ stata fatta tutta una montatura per poter bombardare la Siria, ed ora non ci vedo nulla di male se anche Assad ci prendesse un poco per i fondelli.
Cosa intendente quando dite che oggi le parole non contano più niente? I droni e la guerra non convenzionale che ruolo hanno in questo contesto? grazie
La parola data e i trattati contano ormai poco. La Russia pensa di uscire dallo START, moltissimi trattati sono stati aggirati o resi nulli dalle azioni, questo intendevamo