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La possibile risposta militare russa all’abbattimento del SU-24 sul confine turco

Quale potrebbe essere la possibile reazione russa all’abbattimento del SU-24 operato ieri mattina dalla Difesa Aerea della Turchia?
A nostro avviso sia i vertici sia le forze armate della Federazione Russa non hanno alcun interesse a dare il via a una campagna di rappresaglie per il fatto avvenuto ieri, che ricordiamo è stato definito dal presidente Putin “una pugnalata alle spalle da una nazione che supporta il terrorismo”, e dai vertici militari non come un “incidente” (termine abusato anche in Italia in queste 24 ore), ma come un atto ostile.
Come si reagisce quindi a una “pugnalata alle spalle” e ad un “atto ostile”? Le poche forze di superiorità aerea che la Russia può schierare in Siria precludono, a nostro avviso qualsiasi azione di ampio respiro e qualsiasi azione che possa determinare una vasta risposta dell’aeronautica militare turca. I 4 (quattro) SU-30 SM non sono in grado nemmeno di scortare in maniera efficace tutte le azioni di bombardamento dei caccia russi nei pressi del lungo confine tra Siria e Turchia. E’ vero tuttavia che essi possono essere schierati per la protezione dei cacciabombardieri nelle missioni nelle aree più a rischio che sono le zone nord-occidentali della Siria. 4 SU-30 SM tuttavia possono essere facilmente sopraffatti dalle decine di caccia multiruolo della Turchia, e la Russia non ha oggi le capacità (sia logistiche che materiali) per dispiegare una vasta componente di aerei per la superiorità aerea in Siria.
Escluso quindi la grande rappresaglia combattuta dai caccia a Mosca, oggi, rimane a nostro avviso una sola possibilità. Impiegare i SU-30SM, in parte i SU-34 e principalmente i sistemi di difesa aera S-400, S-300, BUK M1 e gli S-300 navali imbarcati sull’incrociare lanciamissili Mosca,che si è avvicinato alle coste di Latakia.
russia turchiaCome potete osservare dall’immagine allegata, il raggio di azione dei sistemi S-400 e S300 navali consente di tenere sotto minaccia gran parte dello spazio aereo turco oltre che praticamente tutto lo spazio aereo del territorio siriano ancora nel controllo delle forze governative. Questo sistema di difesa aereo non è però ancora operativo e serviranno diversi giorni ai russi per dispiegare il numero di lanciatori necessario a garantire una relativa sicurezza alla base aerea di Latakia nel caso malaugurato di uno scontro su larga scala con i Turchi.
La Russia ha due possibilità per consegnare in Siria i sistemi di Difesa Aerea. Il primo è per via aerea, sicuramente il più rapido come tempo di consegna ma in senso assoluto non il più efficiente, in quanto il Sistema S-400, così come l’S-300, sono composti non solo da ingombranti lanciatori e relative motrici, ma anche da sistemi di comando, di direzione tiro e da una serie di Radar.
Per questo motivo la via più efficiente sarebbe quella di utilizzare il trasporto navale. Il trasposto navale implica però che il sistema missilistico debba attraversare il Bosforo e i Dardanelli, che sono solo il controllo turco. La Russia ha diritto di passaggio dal Bosforo e dai Dardanelli, ma solo se la Turchia non la reputa una “Nazione Ostile”, ed è per questo motivo che su una situazione simile stiamo scrivendo uno scenario.
Una volta ultimate queste consegne, la Russia potrebbe identificare come ostile ogni aeromobile turco che oltrepassi i confini della Siria, poco importerà quale sarà la missione di tale aeromobile, se esso è in missione per ricognizione, per bombardare lo Stato Islamico o come più spesso accade i curdi del PKK. A nostro avviso ogni aereo turco che nelle prossime settimane varcherà i confini della Siria sarà considerato ostile e abbattuto senza alcun avvertimento, questa sarà l’ineccepibile risposta russa all’abbattimento del suo SU-24, non attendetevi reazioni sconsiderate, veloci, e che permettano alla Turchia di invocare l’art.5 dalla Carta di Washington, la Russia attaccherà solo aerei turchi che entreranno nello spazio aereo siriano.
In onestà esiste anche un’altra risposta possibile da parte dei russi e cioè difendere un loro aereo che venisse fatto oggetto di un attacco da parte di un caccia turco, ma perché questa possibilità diventi realtà, è necessario che la Turchia tenti per la seconda volta di abbattere un areo russo, ed in tutta onestà questo equivarrebbe ad una dichiarazione di Guerra, di vera Guerra.