La Portaerei Nimitz fa rotta sul Mediterraneo
La portaerei nucleare americana Nimitz (CVN-68) e il suo gruppo d’attacco forte di quattro cacciatorpediniere classe Burke e di un sottomarino d’attacco classe Los Angeles avrebbe dovuto terminare in questi giorni il suo dispiegamento operativo nell’area di responsabilità della 5ª flotta Usa, che vi ricordiamo ha come zona di operazioni il Mar Rosso, il Golfo Persico, il Golfo di Aden, il Mare Arabico e parte dell’Oceano Indiano, e rientrare alla base di Norfolk sulla costa atlantica degli Stati Uniti.
Tuttavia la portaerei Nimitz sta incrociando nel Mar Rosso, una zona insolita per le operazioni di una superportaerei nucleare americana. Il Mar Rosso non è zona di operazioni standard, sulle sue sponde affacciano tutti paesi amici degli Stati Uniti e cioè l’Egitto, l’Arabia Saudita, Israele e la Giordania. Qual’è quindi lo scopo operativo di mantenere un gruppo d’attacco portaerei nel Mar Rosso? La ragione è in correlazione al possibile Strike americano alla Siria.
Gli incrociatori di scorta alla Nimitz imbarcano più di cento missili Tomahawk, missili che potrebbero essere necessari nel caso in cui la Siria reagisca (cosa che riteniamo probabile, più che possibile) lanciando un attacco missilistico contro la base americana di Incirlik, o cosa meno probabile contro lo stato di Israele.
In questo scenario i missili Tomahawk dei caccia di scorta alla Nimitz andrebbero a colpire obiettivi strategici siriani, che andranno oltre agli obiettivi oggetto della prima ondata di attacco americana, la quale dovrebbe teoricamente concentrarsi contro le unità e le strutture di comando responsabili della gestione delle armi chimiche.
Ma anche i caccia della Nimitz potrebbero essere impiegati in una seconda ondata di attacchi contro la Siria, ancor più dopo la votazione del parlamento di Londra che ha bloccato il coinvolgimento dalle forze armate di Sua Maestà Britannica nella guerra in Siria.
Ma il Mar Rosso sebbene sia un’ottima location dalla quale lanciare sortite aeree verso la Siria non é la posizione migliore dal punto di vista politico e diplomatico. Gli aerei americani che dovessero attaccare Damasco partendo dal Mar Rosso sarebbero costretti ad attraversare gli spazi aerei di paesi terzi, e cioè l’Egitto o Israele o la Giordania o l’Arabia Saudita, tutte nazioni che non hanno nessun interesse ad apparire contigui allo Strike americano e subire le possibili conseguenze della rappresaglia siriana o dei suoi alleati.
Per questo motivo riteniamo possibile che la portaerei Nimitz attraverserà nei prossimi giorni il Canale di Suez portandosi nel Mar Mediterraneo, faccia scalo in una delle basi navali a disposizione degli americani (Souda?) e con i necessari approvvigionamenti, rimpiazzi e munizionamento si porti in zona operativa, probabilmente a sud di Cipro.
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OGGI SCRIVETE CHE POTREBBE PORTARSI SUL MEDITERANNEO, MI DISPIACE COMUNICARVI CHE HA GIA’ PASSATO IL CANALE DI SUEZ ED è GIA’ DISPIEGATA NEL MEDITERRANEO…
E DEI MISSILI SPARATI OR ORA?… SIETE TROPPO LENTI… ADDIO…
Addio…..(meno male!)
La Nimitz è nel Mar Rosso. Saluti