La Corea del Nord è sulla soglia di ottenere la piena capacità nucleare di tipo militare, fatto che comporta la capacità di colpire il territorio di uno stato nemico ovunque nel pianeta.
Pyongyang ha dimostrato di possedere armi atomiche a fusione, capaci di una potenza di 150/250 kt, e con il test missilistico di ieri sera ha mostrato agli Stati Uniti (ma anche ad Europa e Russia) di essere in grado di lanciare un missile (ospitato da un TEL) contro praticamente ogni punto dell’emisfero settentrionale.
Ma Kim non è riuscito ancora a dimostrare chiaramente una cosa. Non ha dimostrato di essere un grado di gestire adeguatamente il rientro di una testata bellica, così come non ha chiarito se il lavoro dei suoi ingegneri e fisici nucleari sia in grado di resistere alle sollecitazioni del decollo e alle forti decelerazioni ed alte temperature del rientro in atmosfera.
Al fine di dimostrare tale capacità la Corea del Nord ha due possibilità. La prima è quella di inviare nello spazio una capsula con a bordo un essere vivente (un cane ad esempio come già fatto in passato da altre nazioni) e riportarlo poi a terra sano e salvo. Questa opzione tuttavia prevede lo sviluppo di sistemi di supporto vitale che non sono oggi nei progetti di Pyongyang. Progettare e sviluppare questi mezzi di supporto vitali per il volo orbitale costerebbe oggi tanto, troppo in termini di tempo e risorse economiche, ambedue carenti in Corea del Nord.
Il secondo sistema è molto più radicale e allo stesso tempo rischioso: effettuare un test atomico in atmosfera utilizzando un vettore armato con una testata bellica realmente operativa. Questa opzione, di cui spesso abbiamo parlato su queste pagine, potrebbe allo stesso tempo certificare la piena padronanza dell’arma atomica da parte della Corea del Nord e innescare un conflitto contro lo stesso Kim.
Secondariamente, se è pur vero che la Corea del Nord possiede ormai piena capacità nucleare di tipo militare, è anche vero che il livello della sua missilistica è paragonabile a quello delle grandi potenze a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 del secolo scorso.
In questa condizione, ed in assenza di silos sotterranei in grado di ospitare missili di pronto impiego che oggi non sono noti alle fonti open da noi utilizzate, i tempi richiesti per la preparazione ed il lancio di un missile intercontinentale mobile basato su TEL sono dell’ordine di alcune ore.
In questo arco temporale le forze armate di Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud potrebbero avere l’occasione di eliminare il lanciatore prima che esso sia pronto per il decollo. Sarà comunque complesso per i militari alleati identificare e distruggere in tempo utile tutti i vettori potenzialmente pericolosi, così come potrebbe essere complicato avere a disposizione il giusto assetto aereo nella giusta posizione spaziale per colpire quel determinato bersaglio.
Ecco che nei prossimi mesi potremmo assistere ad un nuovo episodio dell’evoluzione delle potenzialità nucleari della Corea del Nord, che vede nelle armi atomiche il mezzo, l’unico mezzo, in grado di salvaguardare la sovranità della nazione e ancor di più garantire il potere all’oligarchia che dalla fine della seconda guerra mondiale tiene in pungo la penisola coreana dai confini cinesi al 38° parallelo.