La Corea del Nord ha lanciato con successo un missile balistico con un raggio utile di 4500 chilometri. Il vettore è a due stadi, alimentato a combustibile liquido denominato “Hwasong-12”. Questo missile possiede la capacità di trasportare un ordigno nucleare.
La Corea del Nord ha quindi raggiunto un importantissimo traguardo nella sua corsa verso la capacità di lanciare missili balistici che siano in grado di colpire, ad esempio, la base aeronavale di Guam, fulcro di ogni eventuale azione militare americana contro la Corea del Nord.
Il missile in oggetto non è in grado di colpire gli Stati Uniti continentali o le Hawaii.
Il Governo di Pyongyang ha usato la massima cautela possibile al fine di evitare che questo lancio potesse fornire agli Stati Uniti un pretesto per agire direttamente contro la Corea del Nord, oppure più semplicemente abbattere il vettore.
Il missile è stato lanciato verso Nord Est in un settore del Mar del Giappone più prossimo alla costa russa che a quella giapponese. Secondariamente il missile è stato lanciato con un altissimo apogeo, di poco superiore ai 2000 km, e viaggiando per oltre 700 chilometri rispetto al sito di lancio, in questo modo il vettore non poteva in alcun modo essere considerato una minaccia dai paesi che si affacciano sul Mar del Giappone, o dagli Stati Uniti.
Sebbene il missile abbia una gittata considerevole, e la sua testata abbia la capacità di ospitare un’arma atomica, esso non rappresenta al momento una minaccia concreta agli Stati Uniti o al Giappone. Il vettore infatti è a combustibile liquido e le procedure di rifornimento e preparazione, in caos di confitto, dovrebbero permettere alle forze armate americane di eseguire un attacco preventivo in grado di distruggere il missile prima del suo decollo.
Contro questo vettore dovrebbero inoltre essere efficienti i sistemi antimissile di Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud.
Analizzando la forma e le caratteristiche del veicolo di rientro, si evidenzia una bassa tecnologia della testata, priva di elementi di manovra e non connessa elettricamente al corpo del missile, dove sono presenti i sistemi di guida; la testata quindi si comporterà al rientro in maniera lineare rispondendo a gravità e aerodinamica, senza avere capacità di manovra.
Il test Nord Coreano di ieri è un traguardo importante per Pyongyang, ma non quel “Game Changer” che potrebbe deteminare una risposta militare americana.
Dobbiamo invece ricordare che dopo test missilistici di un certo rilievo, spesso abbiamo assistito a test atomici da parte della Corea del Nord, quindi occhio ai sismografi…