È scesa la benedizione della Casa Bianca sul nuovo governo italiano, e la vicinanza tra Trump e Conte è apparsa chiara: scambio di complimenti, tweet di simpatia reciproca, idee comuni su Russia e ruolo della NATO.
Questa grande sintonia tra Conte e Trump dà credito alle indiscrezioni che riferivano una forte attività della Casa Bianca, messa in atto sia verso i 5Stelle che verso la Lega, finalizzata al superamento delle differenze di posizione tra i due partiti. Washington avrebbe assicurato il suo appoggio al governo del cambiamento, e del sovranismo in salsa trumpiana, affinché esso rappresenti il principale interlocutore politico in seno all’Unione Europea. L’Europa della Mogherini, di Juncker, delle banche d’affari e del globalismo senza se e senza ma, terzomondista, pauperista, ispirato alla cancellazione di ogni identità storica, culturale e religiosa, si oppone in ogni sede e con ogni mezzo alla politica estera di Trump. Mogherini e soci hanno continuato a diaologare con Hamas anche se l’organizzazione terroristica rappresenta oggi una propaggine iraniana tra Egitto e Israele, Juncker e amici hanno ostacolato in ogni modo le sanzioni americane all’Iran, stato che persegue quotidianamente l’obiettivo della distruzione di
Israele ed allo stesso tempo punta ad ottenere di poter minacciare direttamente l’Europa medesima con missili balistici armati di testate nucleari.
L’Europa politica odierna non ha mosso un dito per favorire il summit di Singapore tra Kim e Trump è anche per questo motivo che il presidente americano ha scelto di abbandonare i lavori del G7 in anticipo per volare da Kim Jong Un.
Trump con il suo gesto nei confronti del G7 ha reso palese che il vertice dei grandi del mondo, privato della Russia, è ridotto ad una autocelebrazione dei paesi che erano i padroni del destino del globo.
Oggi se il G7 vuole nuovamente trovare un reale senso compiuto alla sua esistenza deve necessariamente includere la Federazione Russa, non più potenza regionale ma nuovamente attore globale, grazie alla visione di lungo periodo del presidente Putin e all’ignavia occidentale in Medio Oriente ed in Africa.
Putin che già 18 mesi fa ha benedetto il partito di
Salvini, ricevuto alla Duma e dal vertice del partito del presidente “Russia Unità” che ha firmato pubblicamente un accordo di collaborazione con la Lega di Salvini.
Ecco che l’Italia torna nuovamente al centro del dialogo tra Mosca e Washington. Il nostro governo ha ora ottimi rapporti con le due maggiori potenze nucleari del pianeta: con Salvini pubblicamente vicino alle posizioni di Putin e con i 5 Stelle più “privatamente” vicini agli Stati Uniti.
Abbiamo l’occasione di essere nuovamente al centro della politica internazionale come mediatore di prima linea. Tuttavia esiste un problema non secondario alla prosperità del governo e del Paese. L’Italia potrebbe presto diventare terreno di scontro tra Unione Europea ed il fronte sovranista-identitario di Trump, Bannon ed in parte dello stesso Putin, ma questa è un’altra storia presto sarà oggetto di un altro post.
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