Sebbene all’interno del governo di Israele si siano levate alcune voci di dissenso, la prospettiva di una pace con i palestinesi che possa essere equa per ambedue le nazioni, ha fatto si che anche i rappresentanti dei coloni al governo di Israele abbiano accettato questa scelta del premier israeliano. Anche all’interno dei palestinesi i falchi per ora sono stati zittiti sia in Cisgiordania che nella Striscia di Gaza.
Sembra che si possa finalmente aprire una stagione di dialogo tra israeliani e palestinesi, un dialogo che potrebbe concretamente portare alla nascita dello stato palestinese in un contesto di garanzia e sicurezza per Israele.
Cina, Stati Uniti, Turchia, Emirati Arabi, Arabia Saudita, Egitto e il fondamentale ruolo della Giordania, alla quale potrebbe essere affidata la difesa armata del nascente stato palestinese, stanno finalmente lavorando verso un obiettivo di sicurezza comune.
Se un accordo verrà raggiunto l’utopia della pace in Israele e in Palestina potrebbe trasformarsi in realtà. Una pace che dovrà necessariamente prevedere il riconoscimento del diritto ad esistere dello stato di Israele, la sicurezza dei confini dello stato ebraico, la piena sovranità dei palestinesi sui territori loro assegnati, una condivisione delle risorse naturali, in particolare idriche della regione, ed un progetto di sviluppo economico ed infrastrutturale della Palestina a cura della comunità internazionale, sia araba che occidentale, che dovrà garantire ai palestinesi le infrastrutture e le organizzazioni indispensabili allo sviluppo dello stato, dell’economia e dell’istruzione pubblica, così come l’accesso ad un sistema sanitario efficiente.
La sfida è complessa, gli irriducibili di entrambe le parti cercheranno in ogni modo di arrestare per l’ennesima volte il processo di pace; potrebbero tornare gli attentati nelle città israeliane ad opera di kamikaze palestinesi, così come qualche gruppo di coloni israeliani potrebbe tentare di accendere le violenze nei territori palestinesi, ma se la comunità internazionale sarà presente, e non solo a parole, e i popoli, entrambe i popoli, saranno realmente determinati a cercare la pace, questa volta potremo scrivere la parola fine ad un conflitto che dura da molti, troppi anni.
Israele congela gli insediamenti dei coloni. Inizia il processo di pace
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