La capacità di arricchimento dell’uranio sta diventando una potente arma di pressione diplomatica per il governo iraniano, quasi un’arma di ricatto.
In risposta al progetto di legge che sta prendendo corpo presso il Senato degli Stati Uniti, presentata dal Senatore Kirk e dal Senatore Mendez come primi firmatari, il parlamento iraniano ha minacciato di arricchire uranio al 60%, ufficialmente per produrre combustibile per reattori navali da installare si futuri sommergibili nucleari, oggi non ancora nemmeno in progettazione.
Il progetto dei Senatori americani prevede che in caso non venga trovato un accordo definitivo tra Stati Uniti ed Iran riguardanti il programma atomico, gli Stati Uniti attuino sanzioni automatiche che verrebbero già decise ora per allora.
A questa ipotesi l’Iran replica con la minaccia di riprendere l’arricchimento dell’Uranio. Questo scenario è l’anticipazione delle future politiche iraniane che useranno la capacità di produrre uranio come minaccia in ogni controversia diplomatica ritenuta strategica da Teheran. Alla questione dedicheremo una analisi.
Iran : se nuove sanzioni pronti ad arricchire uranio al 60%
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Christiaan Triebert