Il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Bahram Ghasemi, ha affermato alla televisione iraniana IRIB che il programma nucleare iraniano non è negoziabile.
L’Iran prosegue infatti nella progettazione, sviluppo, test e produzione di missili balistici a corto e medio raggio, con sistemi di guida sempre più precisi e portata sufficiente a raggiungere, per i modelli a più lungo raggio, l’Europa Continentale.
L’accordo sul programma atomico iraniano non prende in nessun modo in esame la limitazione dello sviluppo dei sistemi missilistici dell’Iran. Perché? Semplicemente perché il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato risoluzioni che vietano espressamente a Teheran lo sviluppo, la produzione, e i test di vettori balistici di qualunque tipo.
Ma l’Iran non ha mai interrotto lo sviluppo dei sistemi missilistici, e i test sono proseguiti anche durante i lunghi negoziati sul programma atomico iraniano.
L’amministrazione Obama ha accettato di negoziare, e concludere i negoziati, con l’Iran mentre Teheran violava sistematicamente le risoluzioni Onu sul programma missilistico, legittimando di fatto tale programma, e distruggendo allo stesso tempo l’autorità del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Oggi, dopo l’elezione di un presidente di rottura rispetto alle politiche Obama nei confronti dell’Iran, il ministero degli esteri ribadisce che l’Iran non rinuncerà mai ai test sui vettori. Perché? Perché in base a queste violazioni delle risoluzioni delle Nazioni Unite, Trump potrebbe chiedere ed ottenere nuove sanzioni contro Teheran che potrebbero paralizzare, anche se solo in parte, l’economia iraniana oppure giustificare anche uno strike delle forze armate americane sui siti missilistici dell’Iran.
La partita tra gli Usa di Trump e l’Iran sarà decisa forse dalla disputa sul programma missilistico di Teheran