L’Iran, secondo quando riportato dalla agenzia semi ufficiale Fars, ha dispiegato la prima batteria del sistema S-300 in suo possesso presso il sito nucleare fortificato di Fordow. Il sito, che sorge a sud di Teheran, rappresenta il cuore del programma nucleare militare iraniano. Sì usiamo la parola militare in quanto, nonostante le assicurazioni del governo iraniano e le conferme del presidente americano Obama, il sito di Fordow è pensato esclusivamente per permettere le operazioni di ricerca a produzione di elementi indispensabili al programma atomico anche in tempi di guerra, e perché dimensioni e piani di utilizzo del sito consentiranno all’Iran una produzione di materiali fissile enormemente superiore alle necessità “civili” dell’Iran.
Osservare oggi la notizia proveniente dall’Iran che annuncia la presenza del miglior sistema di difesa aerea nel possesso di Teheran proprio a Fordow non fa altro che confermare il fatto che il governo di Rohani teme un attacco aereo diretto contro il cuore del programma atomico, e che esso rappresenti l’assetto più importante e vitale di tutti i siti strategici della Repubblica Islamica Iranaina; è indubbio che la qualifica di “assetto vitale” per Fordow deriva dalle sue capacità militari di ricerca e produzione in campo nucleare e non certo per le necessità di produzione di materiale fissile necessario all’unico reattore oggi attivo in Iran (Busher) e rifornito di combustibile già per altri 5 anni dalla Federazione Russa.
Ci ricordiamo inoltre che Fordow è un sito fortificato, costruito all’interno di una montagna alta diverse centinaia di metri e di per se stesso invulnerabile alla quasi totalità della bombe convenzionali presenti negli arsenali mondiali. La presenza del sistema missilistico S-300 in quella località dovrebbe essere, a nostro avviso, un ulteriore elemento che i decisori mondiali, ed in particolare italiani ed europei, dovrebbero tenere presente quando valutano il potenziale dell’Iran sul medio e lungo periodo, in termini di capacità offensiva nella regione Mediorientale e nei confronti della nostra stessa Europa, già all’interno del raggio di azioni dei missili balistici iraniani, i quali vengono costantemente migliorati, testati e costruiti in violazione di una risolubile della Nazioni Unite, rimasta lettera morta come tante. troppe altre decisioni di una struttura ormai superata, quale è oggi l’assemblea del Palazzo di Vetro.
L’Iran prosegue la sua pianificazione necessaria rendere la nazione una, l’ennesima, potenza nucleare sovra regionale segnando nei fatti la totale sconfitta delle politiche di Obama in tema di non proliferazione nucleare , e ponendo oggi i presupposti per una stagione di una furiosa corsa alle armi atomiche in Turchia, Arabia Saudita ed Egitto.