Alla fine il primo passo lo ha fatto il presidente Obama, gli Stati Uniti come richiesto dalla leadership iraniana hanno fatto quel “gesto di buona volontà” invocato pubblicamente anche dal presidente Rohani.
Ma cosa hanno fatto gli Stati Uniti per rispondere all’invito iraniano? Il presidente Obama ha revocato le sanzioni economiche riguardanti alcune organizzative che prestano attività caritatevole in Iran. Ora queste associazioni e queste ONG possono importare in Iran beni di prima necessità senza alcuna delle limitazioni imposte delle sanzioni americane.
Questo potrebbe essere il primo passo di una Road Map volta a allentare la pressione sull’Iran in cambio di controlli sul programma nucleare. Il processo sarà a nostro avviso molto lento, e i risvolti sulle trattative a lungo termine riguardanti il programma nucleare iraniano sono oggi imprevedibili.
L’unica certezza, al momento attuale, è il fatto che viene dimostrata ancora una volta la volontà dell’amministrazione Obama di imboccare qualsiasi strada diplomatica venga offerta dai competitor degli Stati Uniti anche nel caso non esista un elevata probabilità di successo sul lungo periodo.
Iran, Siria, e Corea del Nord condividono questo approccio nel loro rapporto con gli Stati Uniti.