Il programma missilistico iraniano è cresciuto in sinergia con il programma missilistico di un’altra nazione: la Corea del Nord. Da diversi anni gli scienziati di Pyongyang e di Teheran si scambiano informazioni sullo sviluppo della tecnologia missilistica di tipo offensivo, tecnologia che nè la Cina, forte alleata della Corea del Nord, ne la Russia, forte alleato dell’Iran volgiono condividere facilmente.
Dal 1997 Iran e Corea del Nord hanno stipulato un patto atto allo scambio e allo sviluppo della tecnologia avanzata in campo missilistico e non solo, questa collaborazione ha iniziato a dare i suoi frutti.
Solo pochi giorni fa, alla vigilia della definitiva sospensione delle sanzioni economiche e pochi giorni prima dell’esecutivo e dellò sciita Al Nimr in Arabia Saudita, l’Iran ha lanciato l’ultima evoluzione del suo missile balistico militare più avanzato lo Shahab 3, ridenominato oggi Ghadir 1. Il Gahdir 1 ha incorporato sistemi sviluppati dalla Corea del Nord sia nel propulsore che nei sistemi di guida, rendendo il missile capace di colpire più lontano e con maggiore precisione, sistemi derivati dal missile nord coreano Nodong-A
Ufficiali iraniani partecipano sistemanticamente ai lanci missilistico che si svolgono in Corea del Nord, anni fa rendendo pubblica la notizia è oggi con profili molto più riservati.
L’Iran sembra oggi essere pronto ad un nuovo passo verso la piena capacità missilistica in campo balistico, che otterrebbe presentando al mondo lo Shahab 4 un missile balistico a due stati, derivato da coreano Taepodong 1 e con il quale condivide non solo i componenti chiave ma anche il veicolo di rientro che ospita la testata.
Il fatto di condividere l’ogiva terminale del missile porta ad una semplice considerazione: Nord Corea e Iran potranno montare sui loro missili identiche testate, sia convenzionali che nucleari.
Se è pur vero che l’Iran ha accettato di sospendere il suo programma di armi nucleari, ciò non vale per la Corea del Nord che in questi mesi, in queste settimane, lavora su una testata nucleare per il suo Taepodong 1, una testata che quando sarà sviluppata calzerà a pennello anche sul missile gemello iraniano lo Shahab 4 che forse vedremo presto decollare dall’Iran.