Incidente ad F-16 israeliano rivela l’elevato stato di allerta della IAF
Il 7 luglio scorso un Jet militare israeliano è precipitato nel mediterraneo orientale. Si trattava di un F16 I la versione più evoluta del caccia multiruolo americano in possesso dell’aeronautica militare israeliana (IAF).
La IAF possiede almeno tre versioni dell’F16, la I è quella maggiormente evoluta in possesso di Israele ed è stata presentemente modificata dall’industria aeronautica nazionale israeliana.
L’F16 I possiede un’aumentata autonomia, un motore più performante, aumentate capacità di comunicazione e di scoperta radar, ed è la versione dell’F16 che affiancherà gli F15 se è quando il Gabinetto di Sicurezza israeliano deciderà di attaccare i siti nucleari iraniani.
Negli ultimi due mesi l’aeronautica militare dello stato ebraico ha intensificato notevolmente il proprio addestramento, spingendo le macchine al loro limite, ne è testimonianza l’aver assistito tra il 20 maggio e il 7 luglio a tre incidenti maggiori che hanno sempre coinvolto la flotta di F16 I. Il primo incidente è avvenuto in una base militare dove l’equipaggio di un F16 in decollo ha proceduro ad eiettarsi, come da procedura operativa, danneggiando gravemente il mezzo che era ancora a terra, il secondo incidente è avvenuto a nord dove un caccia ha eseguito un atterraggio di emergenza in un aeroporto civile, riportando gravi danni e lasciando incolumi i piloti, mentre il terzo è proprio quello avvenuto nel Mar Mediterraneo.
Questo rateo di incidentalità è anomalo per la IAF e può essere spiegato da un attività addestrativa estremamente realistica in vista di un possibile impiego operativo imminente.
Un altro fatto che ha suscitato il nostro interesse è un comunicato dalla stessa IAF che descrivendo l’incidente nel mediterraneo ha fornito alcuni spunti interessanti, tra tutti vi proponiamo un estratto del comunicato riguardante il pilota in comando:
“The pilot serves as a flying instructor and has been assigned to the squadron on emergency orders. The navigator was undergoing training.”
“Il pilota che era un istruttore di volo è stato assegnato all squadrone in seguito ad un ordine di emergenza. Il navigatore era in addestramento.”
Questa breve frase ci fa capire che la IAF ha richiamato uno dei suoi migliori piloti in una unità di combattimento dopo averlo assegnato alle scuole avanzate di volo. Il fatto con è di secondaria importanza in quanto evidenzia la volontà dei comandi israeliani di disporre negli squadroni di uomini esperti, uomini che forse in passato hanno avuto importanti compiti operativi.
Ecco perché un incidente di volo e un comunicato stampa aprono una finestra sul livello di prontezza operativa della IAF, una prontezza operativa degna del preludio ad una guerra.
Comment(1)
Comments are closed.
Come giustamente osservate voi, queste intense esercitazioni stanno facendo uscire tutti i difetti di velivoli, che comunque anche se dotati di tutte le nuove tecnologie, non sono proprio gli ultimi arrivati. Tante volte capita in altri ambiti e ora anche in questo, che le precedenti versioni dei mezzi militari siano più performanti rispetto a quelli più nuovi. Mi è venuto da pensare alla tribolata vicenda dei nuovi F-35 italiani. Chiaramente sono ottimi caccia e ottimi piloti quelli israeliani, in grado di affrontare qualsiasi missione. Ma il problema principale, che secondo me è la chiave di tutto è, quale è la reale forza militare iraniana? E’ una bella domanda ed è forse più importante degli stessi siti da colpire. In Iran queste continue parate, esercitazioni, parole, minacce, muscoli, cosa nascondono, un grande bluff o una potente forza militare? Quello che conta è lo scudo, superato questo, conosceranno la reazione?
Sarebbe interessante una scheda sulle forze di difesa aerea iraniane, così come abbiamo fatto per le forze di attacco israeliane alcuni mesi fa (I mezzi e le armi di Israele per l’attacco all’Iran), ci proveremo!