Per la seconda volta nel giro di pochi giorni un razzo a lungo raggio in dotazione ai palestinesi di Gaza ha raggiunto la parte centrale dello Stato d’Israele. Il primo episodio aveva visto l’attivazione del sistema di difesa antimissile a sud di Tel Aviv, che aveva intercettato la minaccia impedendo il peggio. La reazione israeliana fu in quella occasione estremamte limitata, anche perché Hamas si scusò affermando che i razzi erano partiti “per errore”. Questa mattina un razzo simile ha colpito a nord di Tel Aviv, in un’area non presidiata da Iron Dome. L’assenza del sistema antimissile ha fatto sì che il razzo, probabilmente di derivazione iraniana, colpisse un’area residenziale, radendo al suolo un’abitazione. Gli abitanti, avvisati dalle sirene di allarme si sono recati nel rifugio della loro abitazione, salvandosi la vita.
L’assenza del Primo Ministro Netanyahu (recatosi a Washington per impegni istituzionali) e la presa di coscienza da parte dei vertici militari di Gerusalemme che i palestinesi dispongono di razzi in grado di colpire aree dove non era dispiegato Iron Dome, ha fatto sì che la rappresaglia israeliana fosse rimandata, sia per attendere il la partenza dagli USA del Primo Ministro, sia per poter richiamare in servizio i militari necessari a dispiegare tutte le batterie Iron Dome diponibili.
Anche in questa occasione Hamas ha definito il lancio del razzo “un errore”, ma l’impressione più corretta appare quella che i lanci a lungo raggio siano una decisione politica presa al fine di scatenare una violenta battaglia con gli israeliani. In questa fase Gaza, ed in particolare la leadership di Hamas, vive giorni complessi. Da settimane rivolte più o meno organizzate chiedono un cambio al vertice politico della Striscia, dove l’Iran cerca di diventare la potenza straniera di riferimento.
Nonostante i ripetuti tentativi di mediazione egiziana, oggi la rappresaglia israeliana non potrà che essere estesa e molto aggressiva. Riteniamo che saranno obiettivi dei raid israeliani i lanciatori di razzi sia nella disponibilità di Hamas, sia i sistemi d’arma della Jihad Islamica filo iraniana. È tuttavia possible che vengano risparmiati dagli attacchi i leader di Hamas mentre si potrebbe cercare di colpire i vertici della Jihad Islamica e di quella parte delle Brigate Al Quds (braccio militare id Hamas) che preme per un’alleanza organica tra Hamas e l’Iran.
Riteniamo probabile l’inizio delle operazioni contro i miliziani di Gaza nella serata di oggi.
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