Sin dal raggiungimento dell’accordo sull’immigrazione tra Unione Europea e Turchia abbiamo sentito importanti esponenti del governo italiano mettere in evidenza il fatto che sulla falsa riga di questo accordo si sarebbe un domani potuto stipulare un simile piano di azione con la autorità libiche. Il concetto viene più volte reiterato, anche in queste ore al vertice dei ministri degli interni dell’Unione Europea.
L’idea di un accordo tra Unione Europea e Libia è tuttavia una pura utopia, è utopia pensare soltanto di trovare in Libia un interlocutore che abbia la capacità di controllare efficacemente la sterminata costa libica e un interlocutore che abbia la possibilità di mantenere il potere per un lasso di tempo superiore a pochi mesi.
Giustamente fonti tedesche presenti al vertice di Bruxelles hanno sottolineato il fatto che sarà impossibile raggiungere con la Libia un accordo efficace e duraturo, i tedeschi non dicono inoltre che vedono possibile raggiungere un accordo con la Libia se l’Italia continua a operare con la propria marina a 20 miglia dalle coste della stessa Libia, consentendo ai trafficanti di uomini di mettere in mare ogni tipo di zattera improvvisata, spesso priva di motore, la cui costruzione è rapida e dai costi irrisori, altra cosa sarebbe se i trafficanti fossero costretti ad utilizzare imbarcazioni in grado di navigare per almeno un centinaio di miglia, fatto che li costringerebbe ad una logistica molto più complessa e quindi più aggredibile da una comunità internazionale veramente impegnata a bloccare il traffico di esseri umani attraverso il canale di Sicilia.
Nominare oggi un possibile accordo con la Libia, un accordo fotocopia dell’accordo con la Turchia, riflette quantomeno miopia strategica. Con la Turchia abbiamo ceduto ad un ricatto, un ricatto che ci viene ricordato ciclicamente dalle autorità di Ankara che dettano i tempi per le prossime tappe di questo “accordo”, come ad esempio il regime privo di visti per i cittadini turchi. Il governo di Ankara, tramite il primo ministro Davutoglu, ha infatti affermato che nel caso in cui il regime di libera circolazione non venisse implementato estro la fine di Giugno nessuno potrebbe chiedere alla Turchia di rispettare gli impegni presi in tema di immigrazione. Vogliamo moltiplicare le nazioni he possono ricattare l’Europa?
E poi signori vi ricordiamo una cosa, un accordo con la Libia esisteva già e lo aveva firmato il governo italiano nel 2010, prevedeva 10 miliardi di Euro alla Libia che poi sarebbero stati impiegati da Gheddafi per costruire la grande autostrada litoranea tra Bengasi e Tripoli, i cui lavori sarebbero stati assegnati ad imprese italiane, l’accordo c’era già inutile tentarne oggi un altro. Vi ricordiamo inoltre che durante il G8 di Genova del 2001 si decise un grande piano Marshall per l’Africa utile a sviluppare le nazioni del continente e evitare migrazioni bibliche, poi venne l’11 settembre e tutto ciò che ne segui. Quel piano è già approvato ed è datato 2001, basta tirarlo fuori dalla naftalina per avere una soluzione sul lungo termine al problema dell’immigrazione incontrollata…