Immigrazione centinaia di morti nelle ultime 72 ore
Dobbiamo registrare nelle ultime 72 ore centinaia di morti causate dall’immigrazione clandestina attraverso il mediterraneo. Sarebbero oltre 400 le vittime di due forse tre diversi naufragi avvenuti tra le coste meridionali dell’Europa e il Nord Africa.
La presenza della marina militare italiana nel canale di Sicilia ha sicuramente salvato molte vite ma ha determinato un effetto collaterale che non può più essere ignorato.
I trafficanti di uomini utilizzano natanti in condizioni sempre più precarie per abbandonare alla deriva gli immigrati.
Navi madre salpano dalle coste libiche o egiziane con al traino barche spesso senza motore o con apparati propulsivi miracolosamente funzionanti. Giunti al di fuori delle acque territoriali libiche o egiziane i trafficanti trasbordano gli immigrati su queste imbarcazioni che stentano sia a galleggiare che a muoversi, confidando nell’arrivo di una unità italiana non appena inviata con i telefoni satellitari la richiesta di soccorso.
Ora però i trafficanti di uomini utilizzano mezzi sempre più fatiscenti, qualsiasi cosa stia appena a galla e dalle dimensioni sempre più inadeguate per la massa umana che devono imbarcare.
Questo ha determinato un aumento netto delle morti negli ultimi mesi di questo 2014 se paragoniamo le statistiche a quanto avveniva 24 mesi fa.
A volte i trafficanti stessi gettano a mare gli immigrati che non ubbidiscono immediatamente ai loro ordini o in caso di rivolta, come sembra essere accaduto 36 ore fa, affondano l’imbarcazione sulla quale sono stipati gli immigrati.
Così Mare Nostrum non può più funzionare, le morti stanno aumentando oltre i livello precedenti all’operazione.
Serve una soluzione diversa e questa non sarà FRONTEX PLUS. I mezzi di FRONTEX PLUS opereranno entro le 30 miglia dalle coste europee lasciando la nostra marina sola.
Si devono controllare le coste libiche, non il mare tra Africa ed Europa, ma per farlo servono soldi, determinazione, coraggio, unità a livello dei paesi del mediterraneo e Boots on the Ground.
Niente di meno niente di più