I Turchi hanno capito una cosa molto molto bene: l’Europa, l’Unione Europea di oggi è un soggetto debole, diviso, incapace di prendere una posizione che rifletta il bene comune, e non l’interesse di alcuni stati che desiderano l’egemonia del potere all’interno dell’Unione.
La Turchia ha capito che questa Europa è diretta da persone che hanno messo al primo posto delle loro priorità il mantenimento del potere personale, e non il bene delle nazioni che da esse sono rette.
La Turchia ha deciso quindi di ricattare, con il sorriso sulle labbra, l’Unione Europea, raddoppiando le richieste di finanziamento a fondo perduto, richiedendo una via rapida e privilegiata per l’ingresso nella Comunità Europea, e pretendendo un regime “Visa Free” (cioè senza alcun obbligo di visto) per i cittadini turchi che a qualsiasi titolo vogliano recarsi in Europa.
E la Turchia viene accolta a braccia aperte a Bruxelles, i presidenti della Commissione, del Parlamento, dell’Eurogruppo posano sorridenti per una foto con il primo ministro di Ankara, Davutoglu.
Davutoglu la vera mente pensante del partito di governo in Turchia, eccolo lo vediamo al fianco del presidente del Parlamento Europeo, il Socialdemocratico Martin Schultz, sorridente come non mai, sorridente al fianco di un uomo alla guida di un governo che ordina la chiusura di tutti i giornali di opposizione, che imprigiona i giornalisti che smascherano loschi traffici tra la Siria del Califfato e il suolo turco, che ha abbattuto un aereo russo in spregio a tutte le regole di ingaggio della NATO, che cerca ogni giorno di trascinarci in una guerra neo-ottomana, che chiude gli occhi dinanzi ai trafficanti di uomini che impunemente fanno partire dalle coste dell’Egeo migliaia di profughi siriani al giorno dentro bagnarole destinate ad affondare. Ecco il presidente del Parlamento Europeo che sorride al fianco di Davutoglu, un uomo che ha ordinato “operazioni di polizia” nelle città curde del sud della Turchia, operazioni che ricordano più la battaglia di Stalingrado che una operazione di polizia, e che hanno causato un numero di vittime civili non quantificabile, vista la censura alle notizia imposta dal governo turco.
Le stesse istituzioni europee che hanno messo alla porta la Russia, accolgono a braccia aperte i Turchi. Le stesse istituzioni che non hanno regalato un solo centesimo alla Grecia, sono smaniose di regalare 6 miliardi ai Turchi.
Se l’Europa cederà al ricatto Turco darà a tutta la regione mediterranea e al mondo intero un messaggio molto chiaro: l’Europa è forte con i deboli e debole con i forti. Un messaggio simile determinerà il collasso di tutti gli accordi bilaterali tra i paesi del nord Africa e dell’Europa. Un accordo simile farà si che chiunque potrà vantare un’arma di ricatto contro l’Europa la userà contro di noi, perché sarà a tutti chiaro che per trattare con l’Europa e per vincere bisogna essere cinici, spietati, non tenere in considerazioni i diritti umani, le libertà personali e di stampa, reprimere con manganelli lacrimogeni (e quando non basta con i carri armati e le granate), le richieste di libertà della popolazione.
Ecco, chi fa questo può parlare da pari con l’Europa, questo stiamo oggi dicendo al mondo cedendo al ricatto dei Turchi.