Secondo fonti dell’agenzia internazionale dell’agenzia atomica (IAEA) il reattore di Arak, nell’Iran centro occidentale, entrerà presto in funzione. Il reattore, che nasce come reattore sperimentale ad acqua pesante, ufficialmente per impiego civile è sotto la lente delle agenzie di intelligence occidentale per il suo possibile impiego in un programma nucleare militare.
I reattori ad acqua pesante possono utilizzare uranio a bassa percentuale di U 235 e per le intrinseche caratteristiche fisiche della reazione nucleare che avviene al loro interno producono molto più plutonio in confronto ai classici reattori ad acqua bollente o pressurizzata. Plutonio che può essere utilizzato nella fabbricazione di ordigni nucleari di piccole dimensioni, ideali per le testate dei missili balistici.
Per questo motivo la notizia dell’imminente messa in funzione del reattore iraniano di Arak aggiunge un importante elemento all’analisi della situazione nell’area, e alla valutazione delle probabilità di un attacco israeliano alle infrastrutture nucleari iraniane.
Risulta riduttivo limitare la linea rossa di Israele alla quantità di uranio arricchito al 20% in possesso dell’Iran, le linee rosse sono più di una e ve ne abbiamo parlato un questo post le linee rosse di Israele .
Secondo le medesime fonti dell’agenzia atomica delle Nazioni Unite, Arak potrebbe essere a regime nel giro di pochi mesi e nel 2014 essere in grado di produrre l’uranio sufficiente alla fabbricazione di due testate tattiche.
La notizia va vista anche alla luce dei prospettati negoziati diretti tra Iran e Stati Uniti sulla questione nucleare. Se è vero che a parole entrambi gli stati sono pronti ad intavolare un negoziato a tutto campo, nei fatti ognuno continua la propria corsa verso lo scontro frontale.
Gli Stati Uniti continuano ad implementare le sanzioni, con le decisione della Camera dei Rappresentanti di implementare le restrizioni all’industria petrolifera iraniana, e l’Iran continua ad espandere la propria capacità di produrre isotopi nucleari utilizzabili a fini bellici, sia con l’espansione delle capacità di arricchimento a bassa percentuale presso il sito di Natanz, sia con l’installazione di nuove cascate di centrifughe presso il centro di arricchimento ad alta percentuale di Fordow, sia in queste settimane con i preparativi per la messa a regime del reattore ad acqua pesante di Arak.
Per ora, a riguardo della questione nucleare iraniana, stiamo assistendo ad un approccio di tipo step by step, purtroppo però non nella direzione della pace.