Nel Donbass si combatte ormai una guerra totale, dopo la rottura delle trattative sul cessate il fuoco e l’offensiva delle forze di Kiev, atta a conservare un perimetro di sicurezza interno all’aeroporto di Donetsk, offensiva fallita che ha dato il via all’afflusso di nuove truppe e mezzi in soccorso dei separatisti da parte della Federazione Russa.
Ora il punto dove la battaglia è più aspra è la città di Deblachevo ed il “saliente” (così si chiama in gergo militare un’area del fronte che si protende all’interno di territori controllati dal nemico), dove sono posizionati circa 7000 soldati di Kiev, truppe che hanno catturato quell’area strategica durante l’offensiva estiva che aveva quasi messo fuori gioco le milizie indipendentiste. Le truppe di Kiev hanno utilizzato i mesi tra agosto ed oggi al fine di fortificare il saliente. In quella piccola area di terreno sono presenti trincee, campi minati e le artiglierie dei governativi hanno preparato da tempo i dati necessari al tiro di precisione identificando luoghi specifici e codificandoli in una serie di punti predefiniti per il controllo del tiro.
Il saliente di Deblachevo è inoltre difeso a nord e nord ovest da una serie di laghi, che offrono una protezione naturale contro l’avanzata delle truppe filorusse
Questa attività di artiglierie, i campi minati, le fortificazioni sul il terreno, ed i laghi rendono questa posizione difendibile in maniera estremamente efficace. Tuttavia la stessa conformazione geografica del luogo ha trasformato oggi il saliente di Deblachevo in una potenziale trappola per le forze governative.
Ora, al prezzo di pesantissime perdite di uomini e mezzi, le forze filorusse hanno preso il controllo della parte esterna del saliente e si sono arrestate a poca distanza dalle trincee più interne delle truppe governative, anche a causa del terreno non più ghiacciato e che in questi giorni assomiglia ad una enorme palude al di fuori delle strade asfaltate. Le artiglierie di Kiev e gli accampamenti sono racchiusi in una piccola aerea di terreno e i razzi Grad delle milizie iniziano a fare danni ovunque essi vengano diretti. I laghi che a nord difendevano le truppe governative ora sono un ostacolo nel caso di una eventuale ritirata dovesse rendersi necessaria nel caso in cui, con il terreno che tornerà a gelare tra alcuni giorni, le truppe filorusse riescano ad oltrepassare le fortificazioni difensive delle forze di Kiev.
Fonti ucraine sostengono che in caso di ritirata ogni unità, ogni uomo, sa perfettamente cosa fare e come comportarsi per eseguire un ripiegamento ordinato.
Tuttavia, viste le ultime informazioni che provengono dal campo di battaglia e le immagini che ritraggono le unità governative di Kiev, è possibile che in caso di ritirata molti uomini che ora combattono a Deblachevo possano essere uccisi nei combattimenti o fatti prigionieri dai filorussi.
Secondo la nostra opinione la battaglia di Deblachevo troverà una soluzione già nelle prossima settimana, in quanto le milizie filorusse vengono costantemente equipaggiate e rifornite, mentre le truppe di Kiev hanno notevoli difficoltà anche nel ricevere munizioni e rimpiazzi, essendo gli stretti passaggi tra i laghi a nord ormai sotto la costante minaccia delle artiglierie filorusse.
Una cosa è certa, a Deblachevo si sta svolgendo l’ennesimo massacro della guerra in Ucraina, massacro che non coinvolge solo i combattenti ma anche migliaia di civili che abitano ancora il saliente e il suo centro nevralgico: Deblachevo.
Addendum:
Oggi è in corso un cessate il fuoco umanitario e un “corridoio verde” per permettere l’evacuazione dei civili, con decine di autobus che sono affluiti verso Deblachevo. Ai civili verrà data possibilità di scegliere verso quale territorio essere evacuati.