La USS Iwo Jima, la USS New York e una terza unità da sbarco hanno a bordo il 24th Marine Expeditionary Unit, forte di circa 2400 uomini, un’unità di Marines altamente mobile e dotata dello stato dell’arte della tecnologia militare americana. La Iwo Jima e il suo gruppo si trovavano al largo del Portogallo, sulla via di casa dopo oltre sei mesi di dispiegamento, quando hanno ricevuto l’ordine di tornare nel mediterraneo. La CNN, network molto vicino alla Casa Bianca, riporta la notizia utilizzando fonti del ministero della difesa americano. Ufficialmente le navi americane si preparano alla remota possibilità di una evacuazione dei cittadini americani in Israele, cosa mai accaduta prima nella storia e che getta una luce sinistra sugli avvenimenti di questi giorni.
Contestualmente i 2400 fanti di marina americani potrebbero però venire impiegati anche in una situazione decisamente più operativa. Numerosi segnali, non ultimo la volontà israeliana di estendere ulteriormente il richiamo dei riservisti oltre i 75000 già in servizio o in attesa di chiamata, ricordiamo ai nostri lettori che per la guerra ma Gaza del 2008 furono richiamati solamente 9000 riservisti, indicano un possibile allargamento del conflitto in caso di una operazione di terra entro la Strisica. Se ciò accadesse il fronte più vulnerabile è quello con il sud del Libano, dove stazione una forza delle Nazioni Unite, nome in codice UNIFIL, che presidia il confine. Questa forza potrebbe necessitare di supporto in caso di guerra tra Israele ed Hezbollah e l’unità di Marines della Iwo Jima sarebbe ideale per questo scopo.
Comunque anche attenendoci alla versione ufficiale del pentagono il segnale che Washington manda è di una gravità assoluta, la vita dei cittadini americani in Israele è in pericolo al punto tale da richiedere una evacuazione di emergenza, e questo non può assolutamente essere legato solamente alla guerra in atto nella sottile Striscia di Gaza.
Qui il link all’articolo della CNN