Il dispositivo di risposta rapida Usa a Sigonella
In questi mesi, da quando il Nord Africa è diventata una regione fortemente instabile e per certi versi imprevedibile, la base aeronavale di Sigonella in Sicilia ha assunto molta importanza come ai tempi della guerra fredda, quando le forze americane utilizzavano la base siciliana per controllare gran parte del mediterraneo centrale ed orientale.
Oggi Sigonella è utilizzata per rispondere ad eventuali crisi in Nord Africa ed eventualmente fornire supporto logistico nel caso di un intervento americano nel mediterraneo orientale.
Già a luglio in seguito ai fatti di Bengasi e alle crescenti tensioni in Egitto, correlate anche ai timori per la sicurezza del Canale di Suez, erano stati raddoppiati gli effettivi americani a Sigonella con l’arrivo di 800 Marines e di uno squadrone di MV-22 Osprey i convertiplani a controllo verticale capaci di raggiungere Tripoli in cinquanta minuti di volo dalla Sicilia.
Ieri poi la notizia dell’arrivo, sempre a Sigonella di altre due compagnie Marines forti di 200 uomini, i quali porterebbero gli effettivi americani in Sicilia a circa 1700 uomini. Queste due compagnie di Marines sono state trasferite dalla Spagna e questo è accaduto poco dopo la cattura da parte della Delta Force a Tripoli del terrorista detto “il libico” (Al Libi), sospetta mente degli attentanti delle ambasciate americane in Kenia e in Mauritania.
La cattura su suolo libico di Al Libi è stato un atto unilaterale del governo americano, apparentemente non approvato dal governo di Tripoli, tanto che il parlamento libico ieri sera ha approvato una risoluzione che chiede agli Stati Uniti la restituzione alla Libia della persona catturata dalla Delta Force. Il già pervenuto rifiuto americano potrebbe scatenare proteste di piazza e mettere in pericolo la sicurezza del personale diplomatico americano a Tripoli. Per questo motivo il dispositivo militare americano a Sigonella è stato rafforzato. Un altro particolare riguarda la presenza nella base italiana di aerei C-130 il portavoce del pentagono ha parlato di KC-130 aerei con compiti di rifornitore aereo. Tuttavia vista la distanza tra Sigonella e Tripoli ( circa 400 chilometri ) gli Osprey posseggono tutta l’autonomia necessaria ad effettuare un viaggio di andata e ritorno da Tripoli senza necessità di rifornimento in volo. I C-130 presenti a Sigonella potrebbero essere invece degli MC-130J velivoli per operazioni dei corpi speciali in territorio ostile, proprio l’assetto ideale per le missioni della Delta Force in Libia, oppure degli AC-130U, cannoniere volanti che possono fornire supporto ravvicinato alle truppe sul campo, già impiegati nella campagna di Libia contro il regime di Gheddafi.