Il Collegamento Beirut – Damasco – Baghdad – Teheran, si realizza il sogno di Khomeini?
Teheran, Baghdad, Damasco, Beirut quattro città che unite tra loro formano l’ossatura della cosiddetta Mezzaluna Sciita, un’area di territorio che potenzialmente unisce i quattro principali paesi del Medio Oriente dove vivono, con diverse percentuali, popolazioni sciite.
Dalla Rivoluzione Khomienista in avanti, la Repubblica Islamica dell’Iran si propone non solo come una nazione “rivoluzionaria” guidata dalla legge islamica, ma come la nazione guida di tutti gli sciiti del medio oriente e in una visione ancora più ampia il predominio assoluto su tutto l’Islam.
Per ottenere il predominio sulla regione gli sciiti, guidati dall’Iran, necessitano del loro “spazio vitale”. Questo spazio vitale è un’area di territorio che permetta all’Iran ed ai suoi alleati di essere in costante contatto tra loro senza dover subire, in caso di conflitto, il blocco delle vie d’acqua che al giorno d’oggi rappresentano, insieme agli spazi aerei, gli unici collegamenti tra Teheran e Damasco, e tra Teheran ed il feudo libanese dell’Hezbollah. In caso di conflitto, subito da parte dell’Hezbollah Libanese, nessun aiuto potrebbe giungere al partito di Dio sciita. I cieli del Libano sarebbero sotto il controllo delle forze aree ostili all’Hezbollah, ed il canale di Suez è oggi nelle mani di un Egitto ostile ai progetti iraniani.
E’ per questo motivo che oggi il principale obiettivo delle milizie sciite che combattono in Siria è la conquista di una via di terra che possa collegare Damasco a Baghdad. Come potete osservare nella nostra cartina la via migliore, sia dal punto di vista del percorso, sia dal punto di vista dell’infrastruttura è l’autostrada 1 che collega Damasco a Baghdad. Tuttavia al confine tra Irak e Siria, un piccolo gruppo di ribelli, appoggiati in maniera estremamente significativa e palese da parte degli americani, tiene saldamente una piccola striscia di terreno, vitale però per impedire il collegamento diretto del quale vi parlavamo.
In questa area caccia americani hanno attacco forze paramilitari sciite che cercavano di prendere possesso dell’area in oggetto, distruggendo in due successivi attacchi decine di veicoli delle milizie fedeli a Teheran. Sempre nella stessa area arei americani hanno abbattuto due droni Made in Iran, che acquisivano informazioni sulle forze ribelli ed americane presenti.
Vista l’impossibilità di raggiungere l’autostrada n.1 dell’Irak le forze sciite hanno deciso di raggiungere la frontiera seguendo il percorso dell’oleodotto iracheno-siriano, passando per le stazioni di pompaggio T2 e T3. Lungo questa direttrice potrà essere messo in atto un collegamento tra Iran e Libano, passando per l’Irak e la Siria, nei pressi della città di Al Qasim. Questo tipo di collegamento, anche se è in grado di permettere la connessione tra i vari alleati sciiti della regione, fa sì che i carichi “pesanti” debbano impiegare un tempo decisamente maggiore rispetto all’autostrada 1, e costringe tutte le spedizioni da e per Damasco a utilizzare un unico “collo di bottiglia”.
Il fatto che questo collegamento sia vitale sia per l’Iran che (soprattutto) per l’Hezbollah libanese lo sottolinea la dichiarazione del Leader Sciita libanese Hassan Nasrallah. Il N.1 del Partito di Dio ha annunciato che nel caso di una nuova guerra di Israele contro il Libano (Hezbollah ndr), migliaia di combattenti iracheni e iraniani affluiranno verso il Mediterraneo per combattere al fianco del Partito di Dio di Beirut.
….e l’unico modo per far affluire questi combattenti, rinsaldati dalla comune battaglia di questi anni in Siria, sarà una via di terra che unisca Teheran, Baghdad, Damasco e Beirut. Ma oggi, tra il sogno della leadership iraniana e sciita libanese e la realtà, c’è ancora un contingente americano a guardia della principale arteria viaria oggi esistente tra Siria e Irak…