Il coronavirus blocca la nostra società, la nostra socialità, la scuola dei nostri figli. In questa situazione i bambini ed i ragazzi sono disorientati, così come i genitori ed a volte anche gli stessi insegnanti e dirigenti scolastici. Non esiste infatti una piattaforma nazionale o regionale di insegnamento a distanza e le scuole, le classi e a volte gli insegnanti procedono in ordine sparso, in una selva di App, link, e classi virtuali.
Visto che dalle crisi si esce un passo per volta abbiamo una proposta concreta per limitare il disagio che i nostri figli subiscono in questi giorni e che probabilmente si protrarrà per ancora diverse settimane.
La nostra proposta, come spesso accade, è semplice e di facile attuazione.
Iniziamo dai bambini delle elementari e dai ragazzi delle medie. Per questa fascia di studenti potrebbe essere utile pensare ad una programmazione televisiva delle lezioni: quattro-cinque ore al giorno di trasmissione sui canali del digitale terrestre. Basterebbero otto canali dedicati, cinque per le elementari e tre per le medie, che svolgano il programma ministeriale in modo uniforme sul territorio nazionale. Questa soluzione permetterebbe di aiutare chi non ha dimestichezza con le varie app o chi non dispone di una connessione internet a banda larga, ma sopratutto darebbe a tutti gli studenti di medie ed elementari la possibilità di terminare il programma delle lezioni frontali in maniera semplice. Sarà poi compito degli insegnanti, ove possibile, interagire con i ragazzi tramite le modalità indicate dal singolo istituto per risolvere dubbi o aiutare chi si trova comunque in difficoltà. Non è complicato allocare otto canali del digitale terreste a questa funzione, la spesa sarebbe minima, la resa massima.
Altro discorso per gli studenti delle superiori. Questa fascia di età è sicuramente pienamente autonoma sulla rete ed in grado di organizzare classi virtuali dedicate, sarebbe inoltre impossibile gestire lezioni sui canali televisivi per l’ampio ventaglio di indirizzi e tipologie di scuole esistenti nel nostro sistema.
Il nostro gruppo ritiene che sarà molto complicato e probabilmente rischioso per la sanità pubblica riaprire le scuole prima di settembre, ma potrebbe essere gestibile permettere dal 4 di maggio la frequenza per gli studenti delle classi quinte delle superiori che dovranno sostenere gli esami di maturità.
Questa impostazione è una soluzione concreta ad uno dei molteplici problemi di questi giorni di blocco ed isolamento, speriamo venga messa in pratica rapidamente.
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