Parliamo ancora una volta del missile KN-17, un vettore con capacità di manovra nella sua fase terminale di volo, il quale può trovare applicazione com “Carrier Killer”.
Il KN-17 evidenzia delle peculiari alette direzionali nel veicolo di rientro, stesse alette notate su un vettore molto simile comparso in parata a Teheran per l’anniversario della Rivoluzione Islamica.
Il missile, ed in particolare il veicolo di rientro, appare molto simile al KN-17.
Un’altra particolarità che vogliamo portare alla vostra attenzione è il fatto che i Coreani non hanno oggi alcuna possibilità di impiegare con successo il missile in funzione anti portaerei. Per poter colpire una portaerei, oltre che superare le difese antimissile dello Strike Group, è indispensabile una precondizione: avere piena coscienza della posizione della portaerei bersaglio e per far ciò alla Corea del Nord (per la geografia ed estensione del Mar del Giappone) servono sistemi radar aviotrasportati o satelliti, sistemi che la Corea del Nord non possiede.
Il discorso è completamente diverso per l’Iran, nel caso in cui la Repubblica islamica del presidente Rohani e del Grande Ayattolah Alì Khamenei volesse attaccare una porterei americana nel Golfo Persico o durante il transito nello Stretto di Hormuz. Certo, anche l’Iran non possiede satelliti di osservazione adeguati o sistemi radar navali a lungo raggio, ma possiede radar costieri di grande efficienza e sistemi radar su aeromobili in grado di coprire la “piccola” superficie del Golfo Persico. All’interno del Golfo Persico, e ancor più nello stretto di Hormuz, la posizione di una portaerei americana è chiaramente nella disponibilità dei pianificatori militari di Teheran.
Ancora una volta Corea del Nord ed Iran sembrano collaborare strettamente nello sviluppo dei sistemi missilistici di tipo balistico, mirati a minacciare la potenza militare americana, probabilmente le due nazioni, anche se nell’ombra, potrebbero collaborare anche in campo nucleare…