Il leader del Partito di Dio sciita, l’Hezbollah libanese, Hassan Nasrallah ha tenuto un discorso in occasione della festività sciita della Ashura, durante questo discorso egli ha annunciato che una petroliera “dell’Hezbollah” è in viaggio dall’Iran verso il Libano, con a bordo una ingente quantità di carburante. La notizia è della massima rilevanza in quanto il greggio iraniano è sottoposto ad embargo da parte degli Stati Uniti, ed il governo (sic.) del Libano ha più volte dichiarato di rispettare queste sanzioni in cambio di aiuti economici e militari.
Oggi l’equilibrio si rompe ed Hezbollah agisce come un vero e proprio stato autonomo, ordinando carburante e prendendo in carico la petroliera definendola “territorio libanese”. Questa presa di posizione è particolarmente rilevante in quanto, per stessa parola del capo di Hezbollah, ogni tipo di minaccia o attacco alla petroliera in questione verrà ritenuto un attacco al territorio libanese nelle mani di Hezbollah, e lo stesso partito di Dio metterà in atto “le regole di ingaggio contro Israele definite in caso di attacco al sud del Libano”. Tali regole di ingaggio, note alle parti in conflitto, prevedono che un attacco al territorio libanese, non in risposta al lancio di razzi (anche sporadico da parte di gruppi palestinesi, salafiti, ecc) prevede una rappresaglia, anche non proporzionale, mediante il lancio di razzi da parte delle milizie regolari dell’Hezbollah contro obiettivi militare e/o industriali israeliani ed in caso di risposta israeliana il lancio di razzi dell’Hezbollah contro insediamenti abitativi israeliani.
Capite bene, cari amici e lettori, quali siano le implicazioni di tali dichiarazioni e di tali atti. Hezbollah rende evidente al mondo intero la potenziale scomparsa della deterrenza americana, e che le sanzioni americane sono, sotto il punto di vista della possibile risposta militare, lettera morta. Allo stesso tempo Hezbollah sarebbe in grado di accreditarsi come il governo de facto di tutto il Libano ed in grado di decidere le sorti dell’intero paese.
Esiste una seconda possibilità e cioè che Stati Uniti e Iran abbiano raggiunto un accordo durante i colloqui sul nucleare e che questo accordo consenta l’esportazione di carburante iraniano verso il Libano. Dopo il disastro di Kabul purtroppo ogni ipotesi va considerata, anche questa che abbiamo testé esposto. Non si può nemmeno escludere che gli americani non abbiano alcun piano approvato o in via di approvazione per impedire questo atto di forza dell’Hezbollah, una dottrina Monroe amplificata all’ennesima potenza riducendo al continente nord-americano ed al Pacifico l’area nella quale gli Usa sarebbero disposti ad utilizzare attivamente lo strumento militare e che lascerebbe campo libero a tutti gli avversari dell’America, lasciando tutti gli alleati degli USA soli nella gestione delle minacce militari, diplomatiche e politiche che si profileranno all’orizzonte.
La petroliera “di Hezbollah” attraverserà il Mare Arabico, lo Stretto di Bab El Mandeb, il Mar Rosso, il Canale di Suez, ed arriverà in Mediterraneo nel giro di circa quattro giorni dalla sua partenza presso Bandr Abbas. Seguiremo il viaggio di questa petroliera e vi informeremo su quello che le accadrà, in questa nuova fase della Guerra delle Petroliere .