La via di spedizione a nord del Libano, sebbene si a più complesa da gestire all’interno del paese dei cedri, offre alcuni vantaggi strategici. Per prima cosa limita le capacità di ricognizione ed intelligence di Israele, in seconda istanza gli aerei che dovessero bombardare convogli molto a nord di Damasco sarebbero tracciati dai sistemi di allerta radar della regione di Latakia che sono ancora perfettamente funzionanti, a differenza dei principali radar della difesa aerea della regione di Damasco che sono stati distrutti negli scontri con i ribelli, e sarebbero contemporaneamente seguiti dei radar navali delle unità della task force russa presente nel mediterraneo.
Ma a nord, a cavallo tra i Libano e la Siria, la regione è controllata dai ribelli siriani. In particolare parliamo della zona tra Homs e Al Qusayr, ed è proprio in questa zona che nelle ultime 72 ore si sono concentrati gli assalti delle milizie sciite. Homs e Al Qusayr sono tappe obbligate per le spedizioni di armi da Damaco verso il nord del Libano e se, come sembra, le truppe fedeli ad Al Assad supportate in modo decisivo dai libanesi prenderanno il controllo della direttrice Homs/Al Qusayr/Libano, poco dopo potrebbe partire la nuova spedizione di armi dalla Siria al Libano, ed il conseguente Strike di Israele. Ancora un volta nella storia una piccola cittadina di 10000 abitanti potrebbe diventare decisiva per i possibili sviluppi di una guerra regionale, la battaglia di Al Quasayr determinerà infatti la possibilità di spedire, secondo una via alternativa le armi avanzate promesse da Al Assad alla milizia sciita di Hezbollah.
Hezbollah combatte per Al Assad e per le armi avanzate della Siria
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David Holt London