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Guerra in Siria gli Usa inviano armi moderne la Russia fa altrettanto

Armi russe in Siria

La guerra in Siria entra in una nuova dimensione, una dimensione non auspicata dai paesi confinanti, una dimensione che vedrà un rilevante incremento del livello tecnologico dei sistemi d’arma impiegati dai due fronti.
In questi anni la Federazione Russa, uno dei principali alleati del regime di Al Assad, ha operato affinché Damasco mantenesse un adeguato livello di superiorità tecnologica, militare ed addestrativa, nei confronti dei ribelli, parallelamente l’Hezbollah libanese forniva ad Al Assad gruppi tattici d’assalto e l’Iran le funzioni di comando e controllo non più efficienti nell’esercito siriano.
Un esempio di questa sinergia si è osservata nell’offensiva dello scorso autunno/inverno in Siria. I russi hanno inviato mezzi blindati, non certo moderni, ma in perfetta efficienza, l’Hezbollah circa 5000 uomini e l’Iran era presente con alti ufficiali nei posti di comando. Questa sinergia ha segnato il successo dell’offensiva invernale che ha riportato gran parte delle parti strategicamente importanti del paese sotto il controllo del governo centrale.
Dobbiamo però sottolineare che un contributo fondamentale alla vittoria di Al Assad è derivato dal rifiuto americano di fornire armi moderne, con le quali contrastare i gruppi tattici d’assalto meccanizzati, che hanno fatto strage degli insorti, operando in sinergia con la componente aerea, anch’essa tenuta in efficienza grazie al supporto russo.
Circa un mese fa, con i ribelli ormai allo sbando, la Casa Bianca ha autorizzato la fornitura di armi efficaci ai ribelli, non solo residuati dei depositi di armi libiche, dai quali si era attinto per armare i gruppi dell’FSA, ma armi Made in Usa, come il sistema missilistico anticarro TOW, un’arma non certo di ultima generazione ma in grado di cambiare i rapporti di forza sul campo tra i ribelli e i gruppi d’assalto di Al Assad.
Il primo risalto visibile è stata l’avanzata dei ribelli nel Golan siriano e lungo i confini giordani. Un’avanzata che proseguendo potrebbe mettere in discussione il controllo della stessa capitale siriana entro il prossimo autunno.
Dinanzi a questo scenario, alla aumentata ostilità tra Washington e Mosca, e alla rimozione delle armi chimiche siriane (completata proprio ieri, e che di fatto indebolisce fortemente il governo siriano), Mosca ha deciso di agire e cercare di far si che Al Assad e le sue forze militari mantengano la superiorità militare che le contraddistingue dall’inizio del conflitto.
Il supporto di Mosca potrebbe comprendere non solo mezzi blindati ma anche elicotteri, sistemi di artiglieria, munizionamento di precisione per le forze aeree. Un supporto integrale che verrà completato dalla fornitura entro l’anno dei primi esemplari del aereo da addestramento avanzato Yak-130, un mezzo sviluppato in simbiosi all’italiano M-346, un bireattore biposto estremamente moderno e prestazionale, il quale nasce come aereomobile per l’ultima fase di addestramento dei piloti della caccia, ma che può svolgere senza alcuna modifica funzioni di attacco al suolo e supporto ravvicinato alle truppe di terra, un assetto ideale per l’aeronautica di Al Assad.
Ecco che una guerra, definita da molti al suo esordio “guerra civile”, si è definitivamente trasformata in una guerra per procura, la forma di conflitto preferita in questi anni dalle potenze mondiali.