Guerra Fredda: Stati Uniti e Russia in rotta di collisione sulla Siria
Siamo tornati, o meglio stiamo tornado, a vivere i periodi più tesi della Guerra Fredda tra Stati Uniti e Unione Sovietica, con però alcune differenze fondamentali e non solo il fatto che al posto del blocco comunista gli Stati Uniti oggi dovranno confrontarsi con la Federazione Russa.
Per prima cosa ci troviamo in una regione geografica storicamente instabile, il Medio Oriente ed in particolare la regione siriana, dove Federazione Russa e Stati Uniti faranno convergere nelle prossime settimane elementi di tutte e tre le forze militari: marina, aviazione e esercito.
Secondo fattore da considerare è il fatto che la Federazione Russa vede la Siria, la Siria costiera degli alawiti, come l’ultima porzione di costa del mediterraneo dove poter rifornire la propria flotta che dovrebbe proteggere nei prossimi anni gli interessi russi nella regione. Senza la Siria e i suoi porti, in particole Tartus, la Federazione Russa potrebbe essere di fatto esclusa dal controllo delle acque del mediterraneo. I tre accessi al mediterraneo, Gibilterra, Bosforo-Dardanelli e Canale di Suez, sono tutti nel controllo di avversari della Russia.
Terzo fattore è che un’azione americana o russa in Siria e paesi limitrofi potrebbe vedere come vittime militari di entrambi gli schieramenti e questa è una grande differenza con tutti i conflitti “per procura” o proxy war, degli ultimi 60 anni, dove un blocco si contrapponeva all’altro solo indirettamente; esempi sono la guerra di Corea, il Vietnam, l’Afghanistan degli anni 80, i conflitti africani o più recentemente la guerra in Georgia. Oggi la situazione in medio oriente è differente e potrebbe vedere un confronto diretto tra Stati Uniti e Federazione Russa.
Infine dobbiamo considerare che negli anni della Guerra Fredda i militari in generale, e gli ufficiali in particolare, venivano addestrati per fronteggiare specificamente la minaccia proveniente dal blocco avversario, tanto in Unione Sovietica quanto negli Stati Uniti. L’addestramento prevedeva anche una particolare attenzione ad evitare comportamenti o atti individuali che potessero dare origine involontariamente ad un conflitto su larga scala. Dopo la fine della Guerra Fredda questo aspetto dell’addestramento ha perso valore; gli attuali ufficiali provengono inoltre da un periodo prolungato di “pace” e pochi hanno gestito situazioni reali di tensione, a differenza degli ufficiali superiori della Guerra Fredda i quali avevano molto spesso un vissuto di combattenti nella seconda guerra mondiale.
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Aggiungerei che il potenziale bellico di entrambi i fronti è ben fornito e guarda caso in Giordania incomincia una esercitazione imponente. Mi sembra molto probabile che i mezzi non torneranno a casa ma saranno impiegati direttamente per rifornire i combattenti siriani. Se poi aggiungiamo che Israele è sotto pressione per il caso del golan la zona resta esplosiva e la possibilità di escalation quasi inevitabile. A mio avviso sia la situazione che si sta creando che tutti i dati macro dall’economia indicano che un conflitto dove più forze saranno coinvolte è quasi inevitabile anche se nessuno o pochi lo dicono. La quiete prima della tempesta perfetta. Luglio – Settembre 2013