Ne avevamo già scritto ai tempi del conflitto in Ucraina, e ancora prima quattro anni fa all’esordio di questa devastante guerra in Siria. Avevamo visto che la geopolitica mondiale stava proponendoci uno scenario simile alla Guerra Fredda, simile ma non identico. Per abitudine, per il fatto che la definizione di Churchill è stata l’icona di un periodo, anche ora in molti continuano a definire la situazione in atto “Guerra Fredda” o “Cold War”, come diceva in inglese Churchill. Ma oggi non viviamo una Guerra Fredda, oggi viviamo quella che noi abbiamo definito “Guerra Fantasma” o se la preferite in inglese “Ghost War”.
La Guerra Fredda si caratterizzava per un confronto indiretto tra le superpotenze del dopo Seconda Guerra Mondiale, nonché per un equilibrio di blocchi contrapposti organizzato e deciso sul finire del secondo conflitto mondiale. Oggi la situazione è radicalmente differente, i due blocchi principali (quello americano e quello russo) sono sbilanciati. Gli Stati Uniti hanno moltiplicato le loro alleanze globali, hanno fatto sì che paesi un tempo organici al blocco sovietico venissero oggi a far parte del blocco occidentale. Anche in medio oriente, in Africa settentrionale, nei Caraibi, i paesi che gravitavano nella sfera di influenza sovietica oggi si sono avvicinati a grandi passi all’America.
Questo cambio di situazione geopolitica ha determinato la discesa in campo in prima persona della Russia, la quale oggi si trova ingaggiata direttamente in difesa di quello che Mosca ritiene il proprio incedibile spazio vitale. Oggi la Russia non combatte le proprie battaglie per allargare la sua sfera di influenza, oggi la Russia impiega il suo potenziale politico, diplomatico e militare per garantirsi la sopravvivenza come potenza mondiale.
Ecco perché oggi ci sembra corretto non parlare più di Guerra Fredda: quell’epoca è finita, quel momento storico superato, quella struttura geopolitica non è quella attuale. Ancor meno è giustificabile a nostro avviso parlare di “cortina di ferro”, in quanto essa fu creata per bloccare un possibile espansionismo sovietico, oggi invece è la Federazione Russa che cerca di bloccare l’espansionismo del blocco occidentale.
La Guerra Fantasma odierna è molto più pericolosa della Guerra Fredda, proprio per i presupposti da noi enunciati. Una potenza nucleare mondiale, la Russia, sente minacciato il proprio spazio vitale. Quando una nazione sente in pericolo la propria sovranità nazionale, se non la sua stessa sopravvivenza, è disposta a tutto pur di conservare autonomia, sovranità e libertà.
La Russia, la Russia di Putin, ha tracciato chiare linee geopolitiche che se varcate dai nemici o degli avversari, determineranno la reazione determinata, e a volte a nostro avviso non proporzionata di Mosca. Alcune di queste linee sono emerse con evidenza nel passato: una su tutte è il controllo integrale della Crimea da parte della Russia, un’altra è la non espansione della NATO verso l’Ucraina, un’altra ancora è la possibilità per la marina russa di operare liberamente nel Mediterraneo. Esistono però a nostro avviso anche altre linee geopolitiche che Mosca non permetterà siano varcate.
Una delle più importanti riguarda l’espansione dello scudo antimissile, sebbene questa linea sia per il Cremlino fonte di grande preoccupazione non è a nostro avviso la priorità di Mosca. Oggi Mosca ha una priorità assoluta, impedire il sorgere di una Turchia egemonica nel mediterraneo orientale, una Turchia in grado non solo di controllare gli Stretti del Bosforo e dei Dardanelli, ma anche di essere protagonista nella regione costiera e settentrionale della Siria e diventare una nazione cardine di qualunque accordo politico o economico riguardi, nel prossimo futuro, la regione mediorientale e il Caucaso, essendo la Turchia per posizione geografica un naturale HUB per i commerci tra l’Europa, l’Africa e il Caucaso stesso.
Con una Turchia protagonista nel mediterraneo e in Medio Oriente anche tutto il nord Africa sarebbe soggetto all’influenza turca e la Russia perderebbe la libertà di movimento nel Mare Nostrum come ha già perso negli scorsi anni la libertà di movimento nel Baltico, dove oggi la NATO confina direttamente con la Russia e mantiene il teorico controllo sui movimenti militari russi nella regione.
Cari amici, la Guerra Fantasma che da almeno due anni si combatte in Europa e in Medio Oriente ha superato ogni fase vissuta nella Guerra Fredda e ha portato lo scontro ad un livello differente, un livello dove la Russia gioca in prima persona il tutto per tutto, e che costringerà anche gli Stati Uniti a scegliere se essere ingaggiati direttamente nella battaglia o lasciare alla Russia lo spazio vitale che essa pretende. Nulla di simile si era osservato nella Guerra Fredda se non nei tredici giorni della Crisi di Cuba, una crisi che portò il mondo sull’orlo della distruzione globale.
Oggi la Guerra Fantasma è un conflitto già potenzialmente in grado di far degenerare un piccolo sconto di frontiera in una guerra regionale e in poche settimane, se non in pochi giorni dare il via ad una Guerra su scala Globale.
Questa è la guerra che viviamo oggi, una guerra dove la Russia conta, molto più che negli anni 60, sulle proprie armi atomiche per raggiungere i propri obiettivi vitali, una guerra che di freddo oggi non ha più nulla.
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Che articolone! Molto bello
Beh…finche rimane “fantasma” meglio così….:) e sinceramente credo che rimarrà cosi ancora per molto…almeno finchè gli attori in campo non troveranno un compromesso onorevole per tutti; o come si dice oggigiorno una soluzione “win-win”.
Ottimo articolo. Quello che a me preoccupa non è tanto la Russia quella bene o male la conosciamo. È la Turchia di Erdogan , l’arroganza dei Sauditi, la voglia di riscatto degli Iraiani, queste sono cose che non conosciamo e ci potrebbero fuggire di mano.E tra loro non c’è la placida diplomazia ma odio cieco.
Turchia, Sauditi… Bulletti che si fanno forti dell’amico potente (gli USA) che li protegge. E anche l’Iran è in una situazione simile: hanno fatto l’accordo con gli USA sul nucleare e ora pensano di avere campo libero.
Come scritto da Gianluca anche a me preoccupano attori come Turchia e sauditi. Questi due possono divenire come “cani sciolti” in quanto hanno mire espansionistiche a livello religioso oltre che politico ed economico.
Comunque in tutto questo manca un attore che nei lunghi decenni di guerra fredda era più assente: la Cina. La potenza economica della Cina e le pesanti interconnessioni tra le varie economie mondiali possono far si che questa, con un colpo di coda, possa tentare la mossa del “banco prende tutto”.
Fossi i russi diffiderei di un tale “amico”.