Gli Stati Uniti hanno lanciato, da un MC-130, un ordigno convenzionale da 10 tonnellate e dalla potenza (per utilizzare una unità di misura tipica delle armi atomiche) di 0,1 Kt, nell’Afghanistan Orientale. La bomba, guidata da un sistema GPS, ha colpito una rete di rifugi sotterranei che i Talebani utilizzano da anni come rifugio e deposito di viveri, medicinali e munizioni.
L’ordigno dovrebbe essere esploso dopo essere penetrato nel sottosuolo limitato gli effetti in superficie e massimizzando gli effetti all’interno delle gallerie dei Talebani.
A nostro avviso la valenza politico/diplomatica di questa azione, supera gli effetti positivi per le forze armate usa sul terreno.
Intendiamo dire che questa dimostrazione di forza, nella nostra analisi, è volta a mandare un messaggio molto duro e molto chiaro alla Corea del Nord, e cioè che gli Stati Uniti sono pronti ad utilizzare tutte le armi del loro arsenale per sconfiggere i nemici di turno; ed i prossimi potrebbero essere i nord coreani. Per la guerra in Corea però non sarebbe utilizzata la GBU-43 (meglio nota come MOAB) ma la GBU-57 (MOP) ordino da 14 Tonnellate studiato per distruggere non tanto i tunnel dei talebani, ma i bunker di Iran e Corea del Nord, lanciabile dai bombardieri strategici americani.
La Corea del Nord ha ricevuto il suo ultimo avviso, fatto nello stile di Trump, non con le parole ma con i fatti, 10 tonnellate di fatti, vedremo cosa risponderà Kim Jong Un, anche se crediamo che il test atomico programmato da Pyongyang sia rimandabile ma non revocabile.