Gli “sbarchi occulti” minaccia per la sicurezza nazionale.
Pochi li conoscono, ma essi rappresentano una seria minaccia per la sicurezza del nostro Paese, parliamo dei cosiddetti sbarchi occulti e cioè dell’infiltrazione in Italia e Europa di gruppi di immigrati clandestini, il cui scopo è quello di raggiungere il territorio nazionale senza essere identificati e senza subire perquisizioni personali.
Infatti, se è vero che all’interno della massa di richiedenti asilo esiste un bacino di persone facilmente manipolabili e che possono, come si è evidenziato in passato, trasformasi in occasionali terroristi di matrice islamica, è certo che attraverso gli “sbarchi occulti” possono arrivare in Italia combattenti ben addestrati il cui unico scopo del viaggio verso l’Europa è quello di portare la guerra nelle nostre città.
Gli sbarchi occulti possono avvenire lungo tutte le coste dell’Europa, ma in particolare le coste iù esposte sono quelle elleniche e le coste meridionali e orientali italiane.
I clandestini che arrivano in Italia tramite sbarchi occulti possono salpare dalla Turchia, oppure dall’Egitto o dalla stessa Libia e possono utilizzare utilizzare sia piccole imbarcazioni relativamente veloci, sia barche a vela di tipo “oceanico”.
Le piccole barche veloci vengono oggi rapidamente attenzionate dal sistema di sicurezza marittimo italiano, risulta molto più complesso invece identificare le barche a vela che trasportano piccoli nuclei di clandestini e che si possono facilmente confondere tra le altre imbarcazioni da diporto.
Tramite gli sbarchi occulti gli eventuali terroristi possono inoltre far giungere in Italia armi ed esplosivo, e qualsiasi altro materiale possa risultare utile alla loro azione criminale.
Vediamo ogni giorno i barconi, ma oggi con la sconfitta dei gruppi terroristici che operano in Irak e Siria gli sbarchi più pericolosi per l’Italia e per l’Europa con grande probabilità saranno quelli non visibili, forse quelli dei quali, all’esterno degli apparati di sicurezza, non avremo mai notizia, così come difficilmente sapremo mai se un’operazione dei nostri servizi informativi eviterà che la guerra, la guerra ben conosciuta dai Foreign Fighters giunga a visitare le nostre città, i nostri mercati, le nostre stazioni.