Abbattete ogni missile della Corea del Nord che venisse lanciato in direzione del Giappone, anche se la traiettoria presunta non portasse il vettore ad interessare il territorio o le acque territoriali della Nazione.
Queste probabilmente le parole pronunciate dal Primo Ministro giapponese Abe dopo che, mentre egli stesso incontrava all’Aja il presidente Obama e il Presidente sud Coreano Park, la Corea del nord ha lanciato due missili balistici a gittata intermedia e con capacità nucleari nelle acque del Mar del Giappone.
Già in passato le autorità di Tokio avevano valutato la possibilità di abbattere i vettori missilistici della Corea del Nord (eravamo nella primavera scorsa e GPC ve ne diede notizia), ma le pressioni internazionali, ed in particolare quelle americane, convinsero Tokio a non mettere in atto tali propositi.
Oggi però la situazione è cambiata, la Corea del Nord si pone ogni giorno in maniera più aggressiva nei confronti degli avversari e si prepara ad un “nuovo tipo di test atomico”.
Come di prassi prima dei testa atomici la Corea del Nord lancia missili balistici con capacità nucleari, al fine di dimostrare la futuribile capacità di integrare un’arma atomica in un sistema di lancio.
I lanci di questo tipo, sia per opportunità propagandistica, sia per esigenze prettamente tecniche, avvengono in direzione del Mar del Giappone e non si può escludere che tali vettori possano sorvolare parte dello spazio aereo di Tokio.
Il Giappone ha così deciso di agire in prima persona, dimostrare alla Corea del Nord che i suoi tentativi di intimidazione (per ora) sono efficacemente contrastati dalle forze di autodifesa del Giappone, e allo stesso tempo verificare sul campo la funzionalità del sistema antimissile giapponese.
Il ministero della difesa di Tokio ha ordinato alla marina di dispiegare nel Mar del Giappone due unità AEGIS. Queste unità hanno già ricevuto l’autorizzazione governativa all’uso dei sistemi antimissile per intercettare qualunque, e ripetiamo qualunque, missile balistico nord coreano che venga lanciato nel Mar del Giappone.
Riteniamo che tale ordine si possa però applicare solamente ai vettori che possano raggiungere una quota di tangenza di almeno 80 chilometri, escludendo quindi i missili a più corto raggio nell’arsenale della Corea del Nord, mentre verrebbero ingaggiati i missili Rodong, Musudan, e le versioni migliorate della serie Scud.
In passato la Corea del nord aveva dichiarato che abbattere un proprio vettore missilistico sarebbe stato considerato un “atto di guerra”.
Il periodo più a rischio per ulteriori lanci missilistici della Corea del nord terminerà il 30 aprile prossimo.