Francia Stato di Emergenza permanente: il terrorismo ha già vinto
In Francia il terrorismo (per il momento) ha già vinto, ha vinto perché ha sconvolto le vite di milioni di cittadini e ha fatto sì che le autorità annullassero festival, mercati, eventi, manifestazioni aeree e fuochi d’artificio.
Dopo l’attentato terroristico di Nizza, un attentato non frutto di un pazzo psicopatico, ma di un’attenta pianificazione, di una rete di contatti, complicità, e di una determinazione a fare quanti più morti possibili con la missione suicida di un solo uomo. Nizza è stato uno choc per la Francia, la presa di coscienza che non è possibile assicurare, vista la capillare diffusione di uomini pronti a immolarsi per il Califfo, l’assoluta sicurezza dei civili di Francia. Così la Francia ha deciso di non dare facili possibilità di azione ai terroristi che oggi ancora vivono liberamente in terra francese, ma questa scelta ha, allo stesso tempo, decretato una vittoria per gli islamisti che vedono da sempre nei festival, nei mercati, negli eventi musicali, nelle manifestazioni aeree e nei fuochi d’artificio le espressioni più negative della società occidentale.
La Francia ha soppresso decine di queste manifestazioni, in nome della “sicurezza”, ammettendo la sconfitta del Governo di Parigi davanti ad una minaccia che ormai si è radicata all’interno dei confini della Repubblica Francese e che nessuna azione di guerra in Siria o in Libia potrà fermare. Una minaccia che è figlia di una integrazione mai tentata (in particolare da molti degli immigrati) e mai desiderata (in particolare da molti dei francesi), una minaccia che affonda le proprie radici nelle banlieu delle grandi città, nella periferie dimenticate di Parigi, nelle strade grigie tra la Gare du Nord e Eau Rouge.
Annullare feste e assembramenti di persone non sconfiggerà il terrorismo, ma rinvierà solamente il prossimo attentato e modificherà il modus operandi dei terroristi ora in attesa di colpire. In compenso la popolazione della Francia inizierà a pensare ai festosi eventi di massa come ad una fonte di potenziale pericolo, senza prendere coscienza di cosa ognuno dei cittadini di Francia (e d’Europa) debba concretamente fare in caso di attacco terroristico.
Se i nostri governi scelgono di nascondersi davanti alla minaccia del terrorismo, e allo stesso tempo decidono di far nascondere all’interno delle case i propri cittadini, i terroristi hanno già vinto la loro prima battaglia, e questa vittoria darà loro il coraggio e la forza per portare avanti il loro progetto, di caos, paura e sottomissione che perseguono sempre più persone fedeli al sogno, o all’incubo, del Califfato.
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