L’Europa vuole sospendere i lavori di South Stream? Un altro grave danno per l’Italia
South Stream è il nome di un gasdotto, un gasdotto che collega la Federazione Russa all’Europa, esso attraversa il Mar Nero, evita l’Ucraina e arriva in Europa e più precisamente con un terminale in Italia ad Otranto, ed un altro terminale in Austria.
South Stream è un investimento russo ed europeo, certo, ma in particolare è un investimento italiano di ENI che con questa opera punta a importare gas russo e gestire in parte la sua distribuzione in Europa.
South Stream è quindi un progetto di interesse strategico nazionale, un progetto iniziato nel 2009 e che terminerà tra poco più di 12 mesi, verso la metà del 2015.
L’Italia ha investito ingenti capitali nella costruzione di South Stream e ha pianificato la propria politica energetica sugli apporti di questa infrastruttura.
Ora in piena crisi geopolitica con la Russia, l’Europa, l’Europa germanocentrica, per bocca del Commissario all’energia Gunther Oettinger, ha dichiarato che l’Europa sospenderà i colloqui sulla messa in servizio di South Stream, perché le modalità di utilizzo del gasdotto e l’accesso all’infrastruttura in oggetto non rispondono alle “normative europee”, lasciando intravedere uno stop ai lavori finali dell’opera.
I tedeschi e il Nord Europa sono invece già forniti dal gasdotto North Stream, che anch’esso evita l’Ucraina ed è già operativo.
Se qualcuno a Berlino, Parigi o Londra pensa per l’ennesima volta di fare pressione alla Russia mettendo in discussione gli interessi strategici italiani dovrebbe udire forte e decisa la voce del nostro governo, una voce che dovrebbe ribadire che le forniture energetiche italiane sono già state danneggiate dall’avventura libica e che non tollereremo che anche le forniture di gas russo vengano messe in discussione, niente di più, niente si meno.
Comment(8)
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da condividere pienamente e in tutto!
Fatto !!!
Certe notizie vanno divulgate …
Se fosse vero sarebbe da dichiarare guerra all’Europa e annessione alla Russia!!!!
Ma perchè preoccuparsi per una risorsa che fra 70-100 anni sarà esaurita. Invece si stare così legati all’andropausa di Putin, non sarebbe meglio puntare ad eolico, solare e correnti marine?
Appena ci sarà una alternativa al gas russo, sapete quante volte verrà cantata la canzone “Ma te c’hanno mai mandato a quel paese”
Sicuramente tra 100 anni sarà come dici , forse è sospeso perché se l’Ucraina entrasse in UE non servirebbe più.
…” Non sarebbe meglio puntare ad eolico, solare e correnti marine?”
Correnti Marine ?
Vabbè, continuiamo ad allevare Galline Prataiole…
Speriamo che gli Austriaci facciano fronte comune con noi, almeno con loro al fianco il tedesco non sarà un problema! Ma l’ENI che garanzie ha a riguardo?
Con ancora in giro persone del calibro di Enrico Mattei avremmo avuto una risposta dura da parte del nostro governo. Non possiamo annichilirci per le fisime imperialiste degli USA!!!