Fin dai primi giorni successivi alla sua fondazione lo stato di Israele ha dovuto confrontarsi ciclicamente con avversari e nemici che avevano come obiettivo primario la cancellazione dello stato ebraico dalla geografia politica della regione; per questo motivo Israele ha sviluppato un esercito ed un corollario di difesa civile ineguagliato nel mondo. In Israele le esercitazioni che coinvolgono i settori vitali dello stato in maniera coordinata non sono rare e vedono la partecipazione congiunta di militari e civili sotto la supervisione del cosiddetto Home Front Command. In questi giorni si sarebbero svolte esercitazioni del tutto particolari che avrebbero coinvolto primariamente gli ospedali di tutto lo stato di Israele.
Cosa sarebbe accaduto negli ultimi giorni a Tel Aviv e nelle altre città di Israele? Gli ospedali sarebbero stati i protagonisti di esercitazioni a sorpresa nelle quali veniva simulato un attacco chimico con un afflusso di pazienti decisamente superiore alla capacità massima dei pronto soccorsi di questi ospedali. In altri casi con le medesime modalità sarebbe stato simulato un devastante attacco missilistico su aree densamente urbanizzate del paese.
Un’altro dato da evidenziare è l’ammodernamento e implementamento delle aree ospedaliere “sicure”. Si tratta di aree locate nei sotterranei dei principali ospedali israeliani e che sono pensate per ospitare le donne in procinto di partorire i loro figli e i pazienti delle terapie intensive.
Ufficiali dell’ Home Front Command riferiscono che le esercitazioni attuali non sono da considerarsi eccezionali ma erano state programmate tre anni fa nell’ottica di pianificazione della difesa israeliana.
Tuttavia non può non balzare agli occhi il fatto che le esercitazioni sono state quasi simultanee in 27 ospedali del paese, e che mai, dai tempi della prima guerra del Golfo, il pericolo di assistere ad un attacco missilistico e chimico contro Israele è stato così concreto.