Pechino ritiene le isole parte integrante della Cina e sta attuando azioni concrete per dimostrare ai vicini giapponesi ed al mondo intero che può disporre delle isole, dello spazio aereo e del mare circostante come meglio crede. Alcune settimane fa la Cina ha inviato una flottiglia di navi da pesca a brevissima distanza dalle isole Senkaku, pochi giorni dopo alcuni pattugliatori della marina di Pechino hanno navigato nelle acque territoriali di competenza delle Senkaku per diverse ore. A tutti questi atti il governo e le forze armate giapponesi non hanno risposto.
Ma una vera e propria escalation è avvenuta due giorni fa quando un pattugliatore marittimo dell’aeronautica cinese, forse un Shaanxi Y-8, aereo con notevoli capacità di guerra elettronica e spionaggio, ha sorvolato lo spazio aereo delle isole Senkaku. A questo atto il governo di Tokio ha risposto facendo alzare in volo dalla base aerea di Okinawa due caccia F/15J delle forze di autodifesa giapponesi. All’arrivo dei caccia nipponici il pattugliatore cinese ha lasciato l’area e si è diretto verso le coste della madrepatria. L’episodio segna comunque la prima risposta militare giapponese all’ingresso nell’area delle isole Sunkaku di un mezzo militare cinese. Nessun caccia cinese si è levato in volo in risposta allo “Scramble” dei caccia cinesi, ma nulla vieta che in futuro, vista la reazione da molti inaspettata dei giapponesi, alcuni caccia scortino il pattugliatore cinesi sopra le Senkaku, proprio come le navi della marina popolare cinese scortano abitualmente i pescherecci cinesi nelle specchi d’acqua contesi tra Pechino e il paese di turno: Giappone Filippine o Vietnam che sia.
Poniamo ora uno scenario identico ma contrario. Cioè, cosa accadrebbe se navi delle forze di autodifesa giapponese effettuassero una crociera nelle acque delle Senkaku? E come reagirebbe la Cina se un pattugliatore giapponese P3/C Orion sorvolasse durante una missione le isole contese. Non abbiamo la garanzia che i cinesi si comporteranno con attenzione e moderazione, così come non abbiamo la garanzia che quando due o più aeri militari avversari si confrontano in un’area grigia del diritto internazionale, al di sopra di un suolo conteso, non possano succedere incidenti irreparabili.
Nella zona delle isole Senkaku stiamo assistendo ad una vera e propria escalation, non solo a livello politico, ma sul piano strettamene militare; escalation che continua ad espandere la tipologia delle unità militari coinvolte nel confronto tra i due paesi asiatici e che se non verrà in qualche modo arrestata potrebbe portare ad una crisi internazionale in Estremo Oriente