Erdogan ormai è senza freni: dopo aver occupato parte della Siria settentrionale ed aver inviato truppe nel nord dell’Irak, prendendo possesso a titolo definitivo di alcune istallazioni militari dell’epoca di Saddam Hussein, il presidente turco ha detto che la Turchia non può ignorare i propri consanguinei in Tracia, a Cipro e in Crimea.
Le parole di Erdogan sono state prese molto sul serio del Governo di Atene che ha inviato Erdogan a “rispettare il diritto internazionale”. Purtroppo alla Turchia è stato sistematicamente consentito di violare il diritto internazionale, e oggi Atene teme le mire espansionistiche di Ankara in particolare proprio a Cipro e nella Tracia.
Erdogan parlava presso una università a lui stesso intitolata spiegando l’intervento in Irak e il fatto che, nonostante le richieste di Baghdad, i Turchi non lasceranno l’Irak. La retorica neo ottomana di Erdogan sta raggiungendo nuove preoccupanti vette, e non sembra che le concessioni degli alleati abbiano placato il suo desiderio di riportare la Turchia ai fasti dell’impero ottomano.
L’irredentismo turco ha raggiunto ormai livelli non più classificabili come sola retorica ad uso interno.