Si tengono oggi le elezioni presidenziali in Iran, il presidente Ahmadinejad lascia dopo due mandati e al suo posto sembra scontata l’elezione di un personaggio comunque più vicino del presidente uscente alle idee e alle strategie della Guida Suprema iraniana.
Parliamo di Saeed Jalili, negoziatore iraniano ai colloqui del Gruppo del 5+1 e membro del Consiglio Supremo per la Sicurezza Nazionale, e di Ali Akbar Velayati, membro del Consiglio Strategico per le Relazioni Internazionali.
Jalili nato nel 65, laureato in scienze politiche, ha partecipato da volontario alla guerra Iran Irak, nella quale fu gravemente ferito, dopo la guerra iniziò a lavorare presso il ministero degli esteri fino a diventare vice ministro. I suoi rapporti con i vertici dello stato iraniano sono stretti ed è uno dei consiglieri più ascoltati della Guida Suprema. E’ un maestro della diplomazia e delle formule ambigue con le quali porta avanti, senza nessun risultato significativo, i negoziati riguardanti la questione nucleare iraniana.
Velayati, classe 1945, è un medico specializzato in pediatria che si è specializzato negli Stati Uniti, è da sempre il braccio destro dell’attuale Guida Suprema iraniana. Con Khamenei fu infatti ministro degli esteri durante la presidenza dell’attuale Ayatollah, dopo che lo stesso Khamenei lo propose come Primo Ministro, proposta respinta dal parlamento iraniano che già all’epoca aveva probabilmente percepito la totale dedizione di Velayati nei confronti di Khamenei. Con Khamenei ha attraversato la guerra Iran Irak, i rapporti nebulosi con gli Stati Uniti del presidente Reagan, e il riavvicinamento con l’Irak del post Saddam. Egli è sicuramente l’uomo più vicino che esista all’ Ayatollah Khamenei e in caso di una sua elezione a presidente il potere dell’attuale Guida Suprema iraniana sarebbe pressoché assoluto.
Entrambi hanno buone possibilità di essere eletti, tuttavia appare estremamente probabile che il prossimo presidente iraniano possa essere proprio Velayati, nonostante gli ultimi sondaggi ufficiosi sembrano dare in lieve vantaggio Jalili.
Una certezza comunque esiste: la Guida Suprema iraniana non dovrà più confrontarsi con un oppositore quale era diventato il Presidente Ahamdinejad e potrà comunque contare su di un fidato alleato in una posizione chiave dell’organizzazione dello stato iraniano.
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DavidStanleyTravel