In queste settimane di crisi nella penisola di Corea si è parlato sempre più spesso del livello della condizione DEFCON, anche perché l’avversario degli Stati Uniti è armato di armi atomiche, e secondariamente, è spalleggiato apertamente da un potenza nucleare come la Cina.
Per prima cosa dobbiamo chiarire tre cose:
1) la condizione DEFCON è classificata, non esiste un report ufficiale che ci permette di conoscere in tempo reale la DEFCON (si LA DEFCON e non il DEFCON, DEFCON è una condizione di prontezza quindi si deve enunciare al femminile)
2) GPC non dispone di informazioni classificate per poter fornire in modo certo il livello DEFCON
3) esistono indicazioni indirette dello stato della DEFCON. Lo staff di GPC usa da sempre queste indicazioni indirette (annullamento delle licenze dei militari, richiamo in servizio di personale, dispiegamento di unità navali maggiori e sottomarini, attività nelle principali basi delle forze strategiche) per fornire una stima, quanto più accurata possibile, della condizione di prontezza della forze armate americane.
DEFCON è organizzata in 5 livelli.
DEFCON 5 : è il normale livello di prontezza del tempo di pace. Le forze strategiche sono sempre e comunque in grado di reagire ad una minaccia improvvisa, ma vengono svolte solo le normali attività di routine
DEFCON 4 : è molto simile alla condizione di DEFCON 5. Non vengono intraprese attività extra-routinarie tuttavia si tende a mantenere al minimo la quantità di forze strategiche che non sono operative (per manutenzione programmata ad esempio). Viene rafforzata la raccolta di informazioni sensibili, nei briefing ai comandanti viene evidenziata l’area di origine della potenziale minaccia ed i possibili scenari che sono delineati dagli analisti strategici. Per la maggior parte della guerra fredda DEFCON 4 ha rappresentato la normalità.
DEFCON 3 : siamo ancora in tempo di pace, ma una minaccia concreta interessa gli Stati Uniti d’America. Il nemico si prepara ad attaccare con armi nucleari, potenzialmente un attacco convenzionale potrebbe essere già in corso. Vengono richiamati in servizio i riservisti necessari alle operazioni, iniziano i dispiegamenti non routinari, vengono messe in stato di allerta le forze strategiche, viene controllata l’efficienza dei sistemi d’arma strategici. Gli operatori addetti alle armi strategiche, alle difese antimissile e i loro comandanti vengono invitati a rispondere con celerità ad eventuali rapide evoluzioni della situazione di crisi. Vengono annullate le licenze, viene attivato il centro di controllo strategico volante, presidente e vice presidente vengono divisi e la loro sicurezza viene rafforzata.
Solitamente a questo punto, se ne esiste il tempo, il Presidente americano parla alla nazione e rivela di aver ordinato DEFCON 2, ed aver quindi dichiarato lo stato di guerra. La popolazione viene invitata a seguire tutte le indicazioni che il governo, le forze armate e la difesa civile forniranno nelle ore successive.
DEFCON 1 : rappresenta l’ordine di impiegare le forze strategiche per attaccare il nemico o difendere il territorio americano. L’attacco é in corso, la sopravvivenza dello stato é in pericolo, il presidente autorizza l’impegno delle armi atomiche.
L’attuale livello DEFCON
Vista l’attività delle forze strategiche americane, il rinvio del ritorno in patria della portaerei Stennis, il dispiegamento di emergenza del sistema THAAD presso l’isola di Guam, il discorso del Presidente Obama, la presenza capillare del sistema antimissile in tutto l’estremo oriente, è possibile possibile che le forze armate americane si trovino in condizione di
DEFCON 3