Chi cura la nostra pagina su Facebook, dove potete trovare sempre tante notizie e spunti di riflessione, lo ha annunciato più volte: la libera circolazione dei cittadini europei (ed in particolare dei cittadini italiani, greci e ungheresi) secondo il trattato di Schengen è a rischio.
La causa di questo, ormai non più potenziale ma reale rischio, è la non attuazione delle regole europee in tema di immigrazione da parte dei paesi del sud Europa.
Se Italia, Grecia e Ungheria non identificheranno le persone che mettono piede sul loro territorio, rispettivamente da Libia, Turchia e Serbia, le nazioni confinanti e cioè Francia e Austria principalmente potrebbero chiedere ed ottenere la sospensione del trattato di Schengen e ripristinare i controlli delle frontiere, ostacolando quindi fortemente la l’obera circoalzione di merci e persone, unico vero risultato positivo dell’integrazione europea.
Le nazioni frontaliere non possono solo sperare in una ipotetica “solidarietà” dell’Europa ma devono immediatamente accogliere i profughi e respingere i clandestini, in caso contrario la stessa impalcatura dell’Europa comincerà a crollare trasformando Italia, Grecia e Ungheria in enormi filtri a protezione dell’Europa settentrionale dalla massa di persone che nei prossimi mesi ed anni si riverserà su di noi.