La Turchia, la Turchia che si trova isolata in Medio Oriente, lontana dall’Iran, in guerra con la Siria, ai ferri corti con Israele, mal vista dall’Egitto, additata come una traditrice dalla Russia si volge ancora una volta verso l’Europa, e lo fa non con la voglia di avvicinarsi ai volori di libertà cardine del nostro sistema ma brandendo la minaccia e il ricatto.
E a questa Turchia noi concediamo tutto, concediamo tutto in cambio di nulla. A Questa Turchia concediamo 6 miliardi di Euro, una corsia privilegiata per l’adesione all’Unione Europea, la possibilità per i suoi cittadini di entrare in Europa senza visti. In cambio di queste concessioni la Turchia si impegna a far rientrare in Turchia gli immigrati irregolari che arrivano sulle isole Greche del mediterraneo orientale. Ma attenzione per ogni immigrato irregolare riportato in Turchia l’Unione Europea si impegna a far entrare in Europa un profugo siriano presente in Turchia.
A questa Turchia, che tutto ottiene e nulla da, non viene chiesto di dare conto della strage dei Curdi nelle città del sud est del paese, non viene chiesto perché numerosi giornalisti vengono imprigionati solo per aver scritto cosa non gradite al governo, perché la donna viene sempre più messa ai margini della vita politica del paese, perché non si è ancora in grado di parlare in maniera compiuta dell’olocausto degli Armeni di oltre 100 anni fa.
A questa Turchia noi concediamo la nostra legittimazione, e con le nostre concessioni poniamo un pericoloso precedente. Così come pagando il riscatto ad un banda di sequestratari si incita la malavita a compiere ancora più sequestri, così pagando la Turchia dietro il ricatto di una invasione migratoria senza precedenti, si incentivano altri paesi mediterranei a seguire questa strada per ottenere fondi e privilegi dall’Europa.
Nel 2010 una selva di feroci critiche additava l’Italia come il peggiore esempi odi politica estera quando il nostro paese strinse un accordo “di amicizia” con la Libia di Gheddafi. Un accordo che in cambio di aiuti economici e di contributi per lo sviluppo del paese bloccava la via libica dell’immigrazione irregolare. Ora l’Europa fa ben di peggio con la Turchia, ben poco diversa sul piano delle libertà a confronto della Libia di Gheddafi, ma che diversamente dalla Libia di Gheddafi ha supportato la lotta integralista in Siria e ora trama per i propri interessi geopolitici non solo in Siria ma anche nel Sinai, a Gaza, e in terra di Libia.
Oggi paghiamo la Turchia per operare contro l’Europa nello scenario geopolitico mediterraneo, se non sono Cose Turche queste….