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Corea : la paura di Kim aumenta le possibilità di uno scontro armato

La minaccia di uno scontro nella penisola coreana è concreta, presente e credibile. Nelle prime ore del mattino fonti militari della Corea del sud riferiscono di una aumentata attività di uomini e mezzi presso le basi delle forze missilistiche strategiche di Pyongyang. Questa locuzione è stata usata dalle medesime fonti sud coreane in passato per indicare le fasi di rifornimento e preparazione al lancio di missili balistici a combustibile liquido, che rappresentano la parte preponderante della componente strategica delle forze missilistiche della Corea del nord. Se i nostri analisti hanno interpretato bene comunicati, immagini e preparativi militari in atto, la Corea del nord potrebbe rifornire in queste ore un gran numero di missili balistici e trasformare l’ordine di “pronti al lancio”, firmato poco più di 12 ore fa da Kim Jong Un, in un concreto avanzamento dei preparativi per il lancio dei vettori strategici.
Il nostro centro è stato sempre molto prudente sulla vicenda coreana ma in queste ore il rischio di uno scontro è sempre più probabile. Il delicato equilibro tra minacce, ritrattazioni e atti concreti sembra essere sfuggito di mano al giovane leader della Corea del Nord, che ora si potrebbe trovare a scegliere tra uno scontro con gli americani e il rischio di perdere il potere.
Ed è proprio questa la novità di queste ore. Il nostro gruppo ha osservato con attenzione le immagini della firma dell’ordine di “pronti al lancio” disposto dal leader nord coreano. Nelle immagini a nostra disposizione Kim appare spaventato, titubante e incerto mentre firma un ordine che potrebbe trascinarlo nel baratro.
La paura serpeggia nei palazzi del potere di Pyongyang, e la paura è un elemento imprevedibile che può alterare il normale processo di decisione dei vertici nord coreani.
La paura di perdere il potere, la paura di non aver più possibilità di ottenere vantaggi in sede diplomatica, la paura di non essere più riconosciuti come giuda indiscussa dal proprio popolo affamato e stanco della miseria potrebbe spingere Kim, o qualche suo generale, ad un atto non pienamente ponderato che potrebbe portare alla guerra.