Corea del nord: siamo in stato di guerra
Alle prime luci dell’alba la Corea del nord ha ulteriormente ravvivato la retorica belligerante che ha caratterizzato le comunicazioni dei mezzi di informazione di Pyongyang nelle ultime settimane. Dopo la formalizzazione del “Quasi-State of War” all’inizio della scorsa settimana, la KCNA, (l’agenzia di stampa ufficiale della Corea del Nord) nel suo sito in lingua coreana, ha annunciato che ora le due Corea sono “in Stato di Guerra, e che qualsiasi incidente o provocazione militare sarà trattata come in tempo di guerra”. L’agenzia aggiunge che “il periodo di non pace e non guerra (riferendosi al periodo trascorso dall’armistizio del 1953 ad oggi) è finito”.
Molti media tradizionali sottovalutano le dichiarazioni della Corea del Nord, ritenendole simili a molte altre del passato. Il nostro gruppo di analisi valuta con molta più preoccupazione le dichiarazioni di Pyongyang, in quanto molte di esse non rispondono agli standard passati della comunicazione nord coreana. Il riferimento esplicito allo stato di guerra, la minaccia di utilizzare armi atomiche, le foto che ritraggono Kim Jong Un nella sala briefing del comando militare centrale della Corea del Nord (anche se quella non è la sala operativa delle forze armate nord coreane), indicano che la probabilità di un incidente militare è elevata.
Nel mentre sembrano proseguire i preparativi nord coreani per il lancio di un vettore Uhna/3, lo stesso modello che ha portato in orbita il primo satellite artificiale della Corea del Nord, ma questo vettore è anche in grado di recapitare un carico bellico fino al territorio continentale degli Stati Uniti e, nel caso di un lancio gli Stati Uniti potrebbero prendere in considerazione la possibiltà di abbatterlo, se la traiettoria di lancio non sarà, come nell’ultima occasione verso sud, ma bensì verso ovest o verso nord. Avremo modo di riparlarne se la possibilità del lancio diventerà concreta.
Lo abbiamo detto più volte nelle ultime 36 ore e lo ripetiamo oggi: la minaccia nord coreana è presente, credibile e concreta. Non va sottovalutata.