I nostri analisti che seguono costantemente l’evoluzione della vicenda coreana avevano già individuato gli isolotti contesi come il punto cruciale per eventuali provocazioni militari della Corea del Nord.
In quel tratto di mare i nord coreani avevano affondato una corvetta di Seoul, e successivamente bombardato l’isola di Yeonpyeong causando diverse vittime anche tra la popolazione civile. Questa location offre infatti ai nord coreani un vantaggio di tipo politico e un vantaggio strettamente tattico. sotto il punto di vista politico la Corea del Nord non ha mai riconosciuto la linea di demarcazione marittima imposta dagli americani, una azione in quell’area, vista la denuncia dell’armistizio del 1953, sarebbe per Pyongyang legittima. Il vantaggio tattico sarebbe quello di limitare la risposta della Corea del Sud ad un’area ristretta di territorio nord coreano, evitando quindi di scatenare una guerra su larga scala.
Anche se la fonte della dichiarazione non è di alto livello, essa non va trascurata essendo probabilmente parte della stategia della Corea del Nord, una strategia che forse è volta unicamente ad una guerra psicologica ma, dato il livello di tensione e la sfiducia reciproca, anche una piccola scaramuccia di confine potrebbe degenerare in uno scontro di più ampia portata, senza tuttavia ad arrivare ad una guerra totale, una “All Out War” come la definiscono spesso gli organi di stampa e di propaganda della Corea del Nord.