Un test missilistico riuscito, ed eseguito non a caso durante la cena tra il Presidente americano Trump e il Primo Ministro Giapponese Abe, ecco a cosa abbiamo assistito nella notte tra l’11 e il 12 febbraio 2017.
Un test che il nostro gruppo riteneva che si sarebbe potuto tenere il giorno dell’insediamento di Donald Trump, ma che è invece stato eseguito poco più di 24 ore fa.
Il test in questione ha svolto una duplice funzione, tecnica e politica.
Sotto il punto di vista tecnico un vettore balistico (che dalle immagini riteniamo essere un KN-08) ha raggiunto un apogeo di quasi 600 Km ed una gittata di oltre 500 km. Un lancio eseguito intenzionalmente, secondo la nostra analisi, con un apogeo più alto di quanto richiesto per massimizzare la gittata del missile. Un apogeo così alto ha ridotto la portata utile del vettore, evitando che esso rappresentasse una minaccia per il Giappone, nazione verso la quale è stato eseguito il test (la testata del missile è ricaduta nel Mar del Giappone in Acque Internazionali). Dopo molti tentativi andati a vuoto in questa occasione il missile nord coreano (o una sua nuova versione) ha dimostrato di essere in grado di minacciare Guam, e l’Arcipelago Nipponico.
Il test però rappresenta anche un chiaro gesto “politico”. Prima del giorno dell’insediamento di Donald Trump il governo della Corea del Nord ha più volte ribadito il fatto che Pyongyang si riservava il diritto di lanciare, in qualunque momento e senza preavviso, un missile balistico per un importate test. Eravamo e siamo convinti che i coreani volessero inviare un messaggio a Donald Trump, ed è ciò che essi hanno fatto, scegliendo non tanto il giorno dell’insediamento, bensì il giorno della cena di lavoro tra Donald Trump e Abe Shinzo.
Con questo gesto Kim Jong Un afferma che la Corea del Nord, prosegue e persegue fattivamente, i suoi progetti missilistici, nonostante le risoluzioni di condanna del Consiglio di Sicurezza e le minacce della Casa Bianca. Il dittatore nord coreano apre la stagione di una sfida “muscolare” con gli Stati Uniti ed il Giappone; una sfida che non potrebbe avere luogo senza il sostegno quotidiano e concreto della Cina Popolare. Il Test avviene alla vigilia delle annuali esercitazioni militari congiunte Stati Uniti – Corea del Sud, che quest’anno si focalizzeranno nella simulazione di un attacco preventivo contro bersagli primari dell’apparato politico e militare di Pyongyang, alle esercitazioni prenderanno parte numerosi sistemi d’arma statunitensi compreso un gruppo attacco portaerei e bombardieri strategici con capacità nucleare.
Se la Corea del Nord manterrà le stesse “abitudini” mostrare fino ad ora, successivamente ad un test missilistico riuscito, è altamente probabile che nei prossimi giorni potremmo assistere ad un test atomico a dimostrazione della doppia capacità, missilistica e nucleare, che è il fulcro della deterrenza di uno stato dotato di armi nucleari.
In caso di un test atomico sotterraneo la risolutezza della Casa Bianca, verrebbe messa direttamente alla prova dai vertici politici di Pyongyang, che in caso di assenza di risposta procederanno verso nuovi e più raffinati test missilistici.