La Corea del Nord è spesso ritenuta un paese tecnologicamente preistorico. In realtà questa affermazione è corretta solo in parte, in quanto a Pyongyang convivono aspetti arcaici della tecnologia con nicchie di altissima specializzazione e di ricerca avanzata, come ad esempio il campo nucleare, sia di estrazione di materiale fissile, sia di ricerca per uso militare dello stesso, il campo missilistico, e il campo della chimica e della metallurgia.
Un esempio dei progressi nord coreani è il video che accompagna questo post. Il cortometraggio mostra il lancio di un missile balistico da sottomarino in immersione. Il vettore viene sospinto al di fuori dell’acqua da un sistema “a freddo” per poi accendere il motore a combustibile solido, evidenziabile dalla caratteristica scia.
I motori a combustibile solido sono estremamente utili in campo militare, richiedono minima manutenzione e permettono tempi di lancio estremamente brevi. E’ tuttavia complesso costruire un motore a combustibile solido, in particolare per la difficoltà di sintetizzare il combustibile stesso. I lanci nord coreani da sottomarino, falliti nei mesi scorsi, vanno appunto imputati ad errori nella fabbricazione del combustibile, ma questo lancio evidenzia che i nord coreani hanno sintetizzato una miscela stabile e di grande potenza sebbene non ancora perfetta nell’assemblaggio (notate la “sfiammata” al minuto 0:40 indicativa di un imperfetta produzione dell’insieme vettore-combustibile), tale miscela ha consentito al missile di avere una gittata di circa 500 Km con un apogeo di oltre 450 Km. Superate queste ultime difficoltà tecniche i missili balistici nord coreani da sottomarino di verrano operativi con un raggio utile intorno ai 1000-1200 Km, e non oltre in quanto riteniamo che nei test non sia stata montata una testata del medesimo peso del dispositivo nucleare che li dovrà equiparare, bensì un simulacro estremamente leggero.
Il successo di questi lanci si rifletterà anche sulla componente missilistica nord coreana basata a terra che gradualmente verrà convertita dall’attuale basata su missili a combustibile liquido ad un arsenale basato su razzi a combustibile solido. Questo cambio di combustibile, che comunque richiederà diversi mesi per interessare i primi missili basati a terra, renderà superata l’attuale dottrina di difesa di Corea del Sud, Stati Uniti e Giappone atta a impedire il lancio di una testata nucleare da parte di Pyongyang. La dottrina attuale prevede infatti la possibilità di Strike preventivi sui vettori sospettati di portare una testata atomica. Questa dottrina tuttavia prevede di colpire i vettori durante la fase del rifornimento di combustibile liquido, che richiede circa 60 minuti, mentre i missili a combustibile solido possono essere lanciati con una preparazione di circa 8-10 minuti, troppo poco per avere la certezza di eliminare la minaccia quando essa si trova ancora al suolo.