L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha eletto l’Arabia Saudita al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, in uno dei seggi non permanenti.
L’elezione è stata però organizzata senza tener conto della mutata situazione geopolitica internazionale. Da quattro anni l’Arabia Saudita ha lavorato per ottenere il seggio al Consiglio di Sicurezza, nella speranza di aumentare la propria influenza nella regione.
Il regio dei Saud negli ultimi anni aveva selezionato decine di diplomatici e diplomatiche per adempiere al meglio il compito da svolgere tra i dieci membri non permanenti del Consiglio di Sicurezza.
Tuttavia sia la questione siriana, sia quella egiziana, sia il corso delle trattative con l’Iran hanno spinto i Sauditi a riconsiderare la propria presenza nel Consiglio di Sicurezza. In Siria le richieste saudite di intervenire al fianco dei ribelli sono state bloccate dal veto russo, in Egitto l’intera comunità occidentale si è schierata contro i generali, generali fortemente sostenuti proprio da Riad. Infine la questione iraniana dove con grande probabilità i veti incrociati al Consiglio di Sicurezza potrebbero portare ad un nuovo stallo diplomatico, con un problema in più per Riad e cioè rendere dichiarazioni inerenti eventuali situazioni di crisi che potrebbero coinvolgere Tehran e Riad.
I sauditi hanno valutato il fatto che la loro presenza al Consiglio di sicurezza, in questa condizione geopolitica, potrebbe essere addirittura controproducente per il regno dei Saud.
Il Consiglio di Sicurezza è oggi ostaggio del diritto di veto delle cinque potenze vincitrici della seconda guerra mondiale, nessuna decisione potrà essere influenzata dalla presenza dei sauditi e nessuna decisione favorevole a Riad verrà presa per il solo fatto della presenza in Consiglio dell’Arabia Saudita.
Egitto e monarchie sunnite del Golfo appoggiano pienamente la posizione dell’Arabia Saudita, decisione che viene definita da fonti governative siriane “coraggiosa”. In effetti la mossa dell’Arabia Saudita è coraggiosa perchè con questa decisione si è messa contro la volontà degli Stati Uniti che ad oggi sono i maggiori fornitori di tecnologia militare di Riad.