Stati Uniti e Cina sono avversari storici nel Pacifico stanno assumendo atteggiamenti che profilano la nascita di una rivalità che può sconfinare nel conflitto.
Tutto ha avuto inizio con la dottrina del presidente Obama che ha individuato l’area del Pacifico come la zona di primario interesse per gli Stati Uniti. Alle dichiarazioni del presidente sono seguiti i fatti. I tagli del budget della difesa non hanno interessato le forze operanti in Asia e Oceania, anzi. La prima unità della nuova classe di vascelli denominata “Litoral Combat Ship” ha preso il mare ed è stata assegnata proprio alla regione del Pacifico Occidentale. In Australia sono stati triplicati gli effettivi dei Marines di base nel continente, aumentando notevolmente le capacità di intervento americane in tutta la regione. Taiwan, nemico storico della Cina, dagli Stati Uniti riceverà un upgrade di tutti gli aerei F/16 in suo possesso e batterie addizionali di missili Patriot, con grande disappunto, per non dire rabbia, dei cinesi. Poi la Corea dove si sono tenute le più realistiche ed imponenti esercitazioni militari congiunte degli ultimi venti anni tra Stati Uniti e Corea del Sud, che sono state interpretate da Pechino come una minaccia allo spazio vitale cinese.
Ultime, ma non meno importanti, le isole Senkaku contese dal Giappone e dalla Cina. Queste isole sono uno dei reali motivi che rischia di trasformare Cina e Stati Uniti da avversari a nemici. La motivazione è il controllo di una vasta zona economica esclusiva dei mari e dei loro fondali per migliaia di Km quadrati nel Mar Cinese Orientale e nell’oceano Pacifico. Il Giappone ha acquistato le isole da una famiglia che le possedeva da oltre 150 anni e la Cina ha reagito immediatamente, e non solo per via diplomatica. I cinesi continuano ad inviare mezzi aerei e navali della guardia costiera nei cieli e nelle acque delle Senkaku per ribadire la sovranità sulle isole. Il Giappone ad ogni violazione fa intervenire la propria aeronautica e la propria guardia costiera, in queste condizioni un incidente militare non è una ipotesi così remota. Basta pensare ad esempio all’attivazione dei radar di tiro di una nave militare cinese contro una fregata giapponese avvenuto alcune settimane fa. Una mossa falsa e sarebbe potuto accadere l’impensabile.
Nel caso di un incidente tra Cina e Giappone l’America sarebbe chiamata ad intervenire in difesa dell’alleato, pena la completa perdita di fiducia di tutti gli alleati americani nella regione. Ma non serve arrivare al confronto armato per potersi dichiarare nemici. È sufficiente iniziare operazioni che mirino a danneggiare l’avversario, sotto il punto di vista economico con operazioni di Dumping, con la guerra alla svalutazione della moneta, con i dazi doganali; oppure basta favorire i nemici dell’avversario nel mondo, pensiamo al supporto cinese alla Corea del Nord, l’acquisto di petrolio iraniano o la fornitura di semilavorati speciali alla Repubblica Islamica. Se facciamo riferimento a queste azioni possiamo forse affermare che in molti aspetti strategici e geopolitici Cina e Stati Uniti sono già nemici, e come tali si comportano.