Zaporodzje, la più grande e potente centrale nucleare in Europa, una centrale che si affaccia sulla sponda orientale del Dniepr, con i suoi sei reattori e una potenza disponibile di 6,000 MWe, è una risorsa fondamentale per l’Ucraina di Kiev, ma allo stesso tempo è un obbiettivo primario per i filorussi. Zaporodzje non è un obbiettivo primario in questa fase del conflitto, ma lo diventerà non appena le condizioni climatiche in Ucraina cambieranno. Immaginate di trovarvi all’inizio di dicembre a Kiev, il gas russo non viene più consegnato, dall’Europa occidentale il reverse-flow (il flusso invertito nei gasdotti ucraini, che portano ora il gas norvegese a Kiev) non è costante e il freddo nell’Europa occidentale lo rende una risorsa trascurabile, in Ucraina scarseggia anche il carbone, perché le miniere nel Donbass sono nelle mani degli indipendentisti e problemi logistici limitano le forniture di carbone tedesco da tempo non più esportato in maniera massiccia. All’Ucraina rimane solo l’energia nucleare e i 6,000 MWe di Zaporodzje sono vitali per la nazione: è in quel momento che la centrale, formalmente per gli indipendentisti all’interno della Novorussia, diventa obiettivo primario. Prendere il controllo di Zaporodzje, o perlomeno costringere Kiev a spegnere i reattori, causerebbe il collasso definitivo ed irreversibile dell’economia Ucraina e forse metterebbe in discussione le condizioni di comfort termico della popolazione civile, durante un inverno che anche nell’ovest lontano dai combattimenti si trasformerebbe in un inverno di guerra. Ma combattere vicino ad una centrale nucleare è cosa seria e molto pericolosa, pericolosa per tutti, filorussi e governativi. Un azzardo, una iniziativa sbagliata potrebbe comportare un incidente di proporzioni catastrofiche, in grado di creare danni a tutta l’Ucraina. Come si comporteranno le parti se i combattimenti si avvicineranno alla centrale? Il gesto di maggiore buon senso sarebbe mettere i reattori in condizione di ‘Cold Shutdown’ (reazione nucleare ai minimi termini temperature dei reattori inferiori a 60ºC) ma questo equivarrebbe a far raggiungere ai filorussi il loro obbiettivo. Questa strana guerra non dichiarata continua ogni giorno a proporci scenari sempre più complessi e pericolosi. Zaporodzje è uno di questi scenari, uno dei più pericolosi.